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“Per il momento mi muovo senza problemi per il Foro Italico, ma in futuro spero di poter creare anche io della folla come fanno Sinner ed altri”. Lo dice ridendo, senza ancora crederci fino in fondo, anche se il potenziale per riuscirci c’è. Federico Cinà, giovane tennista classe 2007 e figlio di Francesco (ex coach di Roberta Vinci), sta vivendo i suoi primi Internazionali BNL d’Italia. Sedici anni e già numero 29 del ranking mondiale under 18, il siciliano è stato convocato come sparring per la settimana. “Ci sono stati giorni in cui ho passato più di quattro ore in campo, ma sto vivendo molto bene questa settimana – ha raccontato Cinà ai microfoni di Sportface -. Con chi mi sono allenato? Musetti, Hurckaz e Tsitsipas tra i tanti. Ringrazio la Federazione e Giancarlo Palumbo. Premesso che sono tutti giocatori speciali, i più forti con cui ho condiviso il campo sono Alcaraz e Musetti. Con il primo ci ho giocato ad Abu Dhabi e la sua palla pesa tantissimo. Quella di Lorenzo invece esce molto veloce dalle corde”.
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A luglio dello scorso anno, ad Aprilia, Cinà ha conquistato il primo punto ATP della carriera all’età di quindici anni. Fisicamente sviluppato per la sua età, il giovane azzurro procede per tappe: “Sono alto 1.85m ed il mio tennis è molto aggressivo: voglio comandare il gioco. Poi ovviamente c’è chi me lo consente e chi no, soffro un po’ i giocatori fisicamente più grossi. A livello di colpi posso migliorare tanto servizio e dritto. Come programmazione sto giocando tanto a livello ITF junior e giocherò tutti gli slam under 18, ma disputerò anche qualche torneo pro”. La scalata nel ranking di categoria è stata rapida e la stagione è iniziata con il trionfo nel J300 di Traralgon, antipasto dell’Australian Open Junior: “Da piccolo ero stato in Australia con mio padre, ma giocare lì ha un sapore diverso. Ho giocato bene sia a Traralgon che a Melbourne, nel secondo ho perso al secondo turno ma l’americano Learner Tien è un avversario molto forte. Poi è stata una bella trasferta da condividere con gli altri azzurri, siamo tanti e ci rivedremo tutti al Roland Garros. I più forti under 18 italiani? Federico Bondioli, Fabio De Michele, Gabriele Vulpitta e poi del 2007 come me c’è Andrea De Marchi”.
“Mio padre è stato allenatore di Roberta Vinci ed è noto per questo. In campo sto bene con lui, ogni tanto mi rimprovera ma è normale – racconta Cinà, soddisfatto del lavoro intrapreso -. Dopo una sconfitta come la gestiamo? Dipende da quanto sono arrabbiato. A volte aspetta che mi raffreddo, altre invece parliamo subito”. Ragazzo riservato e tranquillo, Cinà quando è in compagnia di altri giocatori si lascia andare un po’ di più. Fuori dal campo le aspettative ci sono, ma non si tramutano in eccessiva pressione: “Sono tranquillo, ognuno ha il suo percorso ed io proverò a rendere il mio il più bello possibile. Obiettivi? Quest’anno sarei contento con la top 10 under 18 e qualche altro punto ATP”.
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