DALL’INVIATO A MILANO
“Il mio gioco mi sta dando ottime sensazioni nell’ultimo periodo, due anni fa giocai il Bonfiglio e persi al secondo turno. Sono contenta di aver superato questo scoglio ed essere approdata agli ottavi” così Elizabeth Mandlik commenta ai microfoni di Sportface il suo successo nel secondo round del Trofeo Bonfiglio 2019. L’americana al termine del match vinto contro Romana Cisovska ha elogiato anche l’organizzazione della manifestazione milanese che nei primi giorni ha dovuto affrontare problemi legati al maltempo: “L’organizzazione è fantastica sotto ogni punto di vista e anche nelle giornate di pioggia gli addetti ai lavori si sono mostrati pronti. Il mio desiderio naturalmente è quello di vincere il torneo”.
Prima di presentarsi a Milano la giocatrice nata a Boca Raton ha festeggiato la maggiore età con il successo nel torneo $15,000 di Barletta. Per Mandlik quello pugliese è il secondo trionfo stagionale in un $15,000, il primo infatti era arrivato nel mese di marzo sul cemento di Carson. “Ho iniziato molto bene la prima metà di stagione vincendo due tornei da $15,000. Onestamente non mi aspettavo di poter iniziare così e sono contenta di ciò“ commenta l’americana che poi fa un passo indietro e racconta come è iniziata la sua avventura nel mondo del tennis. “Naturalmente è stata mia madre a spingermi verso il tennis – Mandlik è infatti figlia di Hana Mandlikova vincitrice di quattro prove del grande slam in singolare – Inizialmente non mi piaceva giocare però poi ci ho preso gusto e di certo non mi fermo ora“.
La fortuna di essere figlia d’arte per Elizabeth è quella di poter essere seguita quotidianamente da una figura molto vicina che sa come muoversi nel mondo della racchetta come lei stessa racconta: “E’ un’ottima cosa avere un coach che fa parte della tua famiglia perché ti conosce meglio di chiunque altro e sa cos’è meglio per te. Il rapporto con mia mamma è ottimo, naturalmente vivendo sempre a contatto ogni tanto c’è qualche diverbio, ma è normale – spiega Mandlik che poi prosegue – Mia madre mi dà buoni consigli e per me nessuno può essere meglio di lei dato che lei in passato ha già affrontato quello che sto facendo io adesso“. Hana Mandlikova oltre che con la figlia lavora anche con la promettente Alexa Noel. Questa convivenza per Elizabeth però non è un problema: “La collaborazione di mia madre con Alexa Noel non mi dispiace perché alla fine viaggiamo sempre insieme e quindi siamo un team unico”. Parlando del suo tennis invece Mandlik ha molta fiducia e pensa di potersi adattare a qualunque situazione: “Gioco un tennis aggressivo quindi mi adatto bene ai campi veloci, ma quando mi ci metto posso fare quello che voglio“.
Come detto precedentemente Mandlik ha vinto due tornei nell’Itf World Tour in questa stagione, ciò è stato reso possibile dalla riforma alla base del tennis professionistico che come racconta l’americana ha favorito i tennisti juniores: “La riforma dei tornei ITF ha aiutato molto noi junior che abbiamo posti riservati in main draw. Per gli altri giocatori invece non so onestamente quanto possa essere positiva questa cosa”. L’impatto con il piano superiore è stato positivo per la ragazza di Boca Raton: “Giocare i tornei professionistici è diverso da giocare negli Under 18. Devi sempre dare il massimo e devi lottare ogni punto. Queste due cose ho cercato subito di fissarmele bene in testa per poter far bene da subito“.
“Da adesso mi concentrerò principalmente sui tornei dell’ITF World Tour però la mia intenzione è quella di chiudere la carriera juniores in casa agli U.S Open. L’obiettivo per la stagione è quello di vincere tutti gli slam juniores che giocherò” così conclude Elizabeth Mandlik che nonostante si concentrerà maggiormente sui tornei professionistici sogna di potersi aggiudicare uno slam a livello Under 18.