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È arrivato nel momento più importante l’acuto di Fabio Fognini sulla terra europea. Agli Internazionali BNL d’Italia 2018 e contro Dominic Thiem, fresco finalista di Madrid e chiamato a difendere i punti della semifinale della passata stagione, il numero 1 azzurro infiamma il Centrale con una sontuosa prestazione. E’ anche vero che ormai a Roma il taggiasco non stupisce più: Dimitrov nel 2015, il numero 1 al mondo Murray lo scorso anno e adesso la testa di serie numero 6 del Masters 1000 del Foro Italico.
Poteva girare in qualsiasi modo una partita cresciuta esponenzialmente di livello in un terzo set di assoluto livello: dalle cinque palle break non concretizzate sul 3-2 alle due consecutive concesse nel gioco successivo. Sembrava un film visto milioni di volte con pochi ma pesantissimi quindici a far la differenza, ma Fognini ha tirato fuori il meglio dopo essersi sfogato con una pallata in tribuna sul 15-40. “Abbiamo giocato bene entrambi, io sono stato sfortunato nel sorteggio“, ha riconosciuto sportivamente Thiem. Fabio, infatti, non solo è uscito dalla fossa ma ha conquistato anche il break che ha deciso l’incontro portandosi al servizio per il match sul 5-3. “Lo ammetto, in certi momenti mi sono passate davanti immagini negative anche perché avevo visto il terzo set di Seppi”, ha confessato il taggiasco in conferenza stampa mantenendo però la concentrazione nel momento della verità. In un lampo Fabio si è portato sul 40-0 mandando in tilt l’avversario che ha frantumato l’attrezzo tra i fischi del pubblico, lo stesso con il quale il ligure sente di aver finalmente trovato il giusto feeling: “Ora ci capiamo: nel 2014, quando sono arrivato qui dopo la vittoria in Davis su Murray ho giocato un match orribile contro Rosol e sono uscito tra i fischi”.
Roma ha infatti imparato a rispettare i momenti di nervosismo di Fognini, ad aspettare con pazienza che ritrovi concentrazione consci del valore assoluto del tennista italiano, che ha ampiamente nelle corde imprese di questo genere. Servirà massima concentrazione adesso per non cascare nella trappola Gojowczyk, riscopertosi improvvisamente terraiolo con le prime due partite vinte sul rosso a Roma a livello Atp: un match oggettivamente alla portata per un ottavo in un Masters 1000 con un possibile quarto di finale – il primo al Foro Italico per Fognini e per l’Italia da quello di Seppi raggiunto nel 2012 – contro Nadal all’orizzonte. Adesso arriva il bello.