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“Flavio non ha vinto Roma ovviamente, ma si è qualificato vincendo su un campo per noi importante perché ha giocato con tutto il pubblico a tifarlo sotto la curva sud”. Stefano Cobolli prova a riordinare emozioni ed idee al termine della sfida che ha visto il figlio ed allievo Flavio Cobolli conquistare un posto in main draw agli Internazionali BNL d’Italia 2023. Il tuffo a terra con lo Stadio Olimpico e la Curva Sud alle sue spalle sono uno degli scatti destinati a rimanere nelle carriera del romano classe 2002, che ha sconfitto Emilio Nava in 2 ore e 38 minuti con il punteggio di 4-6 7-6(4) 7-5.
Le parole del coach e papà Stefano Cobolli – “Flavio ha gestito molto bene le emozioni e ha confermato un passo di maturità che gli ha permesso di esprimersi in questo modo nei momenti decisivi – le parole più da papà che da coach di Stefano Cobolli, prima di approfondire il racconto ai microfoni di Sportface -. Il campo per Flavio era complicato, sembrava di giocare indoor. Nava serviva benissimo e spesso i punti si chiudevano su due scambi. Allo stesso tempo ho visto i miglioramenti di Flavio al servizio, che è uscito da situazioni complicate”. Il boato di Campo 2 ha ripagato Cobolli della gioia a metà del giorno precedente, quando al tanto atteso esordio al Pietrangeli si è dovuto accontentare della vittoria per ritiro contro Nikoloz Basilashvili, ritiratosi sul 5-2: “Naturalmente un giocatore vuole sempre vincere giocando tutta la partita, quindi chiaramente a Flavio è dispiaciuto vincere così il primo giorno. Nella prospettiva del torneo però è utile arrivare in main draw avendo risparmiato energie”.
Il racconto del match – L’analisi del match viene scavalcata dalle emozioni, quelle di un Campo 2 che ha lasciato a bocca aperta anche Rebeka Masarova e Dayana Yastremska, impegnate sul campo di fianco. Nessuna di loro ha avuto il coraggio di interrompere la festa di Cobolli, che dopo il tuffo a terra e l’abbraccio con Nava si è spezzato in lacrime di commozione. Dopo la stretta di mano le scene si sono susseguite rapidamente: l’abbraccio con la sua curva (con l’ausilio di una sedia del giudice di linea per l’arrampicata), l’inusuale intervista in campo ed una serpentina infinita di autografi. Nel primo set è stato il servizio a farla da padrona ed è Emilio Nava ha mandato in confusione la risposta di Cobolli. L’azzurro ha provato ogni posizione di risposta, ma l’americano ha alternato prime piatte e potenti a servizi in kick che propiziavano la soluzione successiva. Cobolli nei propri turni di servizio ha fatto più fatica, ma nello scambio si è fatto trovare pronto contro un rivale che ha affrettato qualche soluzione di troppo. Nel decimo gioco però, dopo che il romano aveva già salvato 3 palle break nel set, è arrivato il break che è valso anche il set per Nava. Nel secondo set si procede di nuovo senza break, qui si nota la crescita al servizio di Cobolli e qualche lacuna in risposta di Nava che nel tie-break si scompone in un paio di momenti cruciale. Il parziale decisivo è quello dove si ribalta l’inerzia di inizio match: Cobolli inizia a fare la differenza anche con il servizio diretto, Nava rischia il break nell’ottavo e nel decimo gioco (dove annulla un match point) provando ad accorciare il più possibile gli scambi, esasperando le discese a rete. Spinto dal tifo di casa Cobolli arriva alla volata finale carico e atleticamente più fresco, anche nei colpi che gioca quando viene spostato per il campo. Il finale di match viene rimandato di due game ed un finale a tratti scritto, ma non scontato, è arrivato nel dodicesimo gioco.
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