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“Ho grandi ricordi della mia permanenza a Roma dello scorso anno, almeno fino alla finale. Poi sono state rovinate”. Lo dice scherzando, ma c’è un fondo di verità nelle parole di Ons Jabeur. Finalista della scorsa edizione degli Internazionali BNL d’Italia, la tunisina si è fermata sul più bello contro Iga Swiatek. “Credo che la terra sia adatta al mio tennis e a miei colpi perché ho tempo per costruirli. Quest’anno spero di fare bene qui, ma soprattutto di fare bene al Roland Garros dove non ho fatto benissimo lo scorso anno – le parole dell’attuale numero 7 WTA -. Tra Charleston, Madrid e Roma c’è tanta differenza. Noi tennisti ci adattiamo a tutto ed è parte del nostro lavoro. I campi qui mi piacciono, puoi sentire la terra vera”.
Reduce dalla semifinale di Stoccarda e dopo non aver giocato Madrid, Jabeur ha parlato del format su due settimane che quest’anno fa il suo esordio anche a Roma: “Non sono una grande fan, avrei preferito che i tornei restassero gli stessi. Tanti giocatori e giocatrici ne parlano e credo che dovremmo parlare di più con la WTA. Il 90% dei giocatori non sono d’accordo con questo format, vedremo come andrà. Proviamo a rendere il nostro sport migliore e questo non aiuta. Io sono stata una giocatrice prima di essere una top player e credo che noi dobbiamo stare dalla parte delle colleghe che si lamentano di alcune situazioni, anche se magari non intaccano noi che siamo in vetta”.
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