2020 Internazionali BNL d'Italia ROMANovak Djokovic (SRB)Photo © Ray Giubilo
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Continua il buon momento di forma di Novak Djokovic, reduce da quella folle semifinale di Madrid contro Carlos Alcaraz. Il numero uno del mondo ha sbrigato senza particolari patemi la pratica Aslan Karatsev al suo esordio negli Internazionali d’Italia 2022. Tutto abbastanza facile per il serbo, impostosi per 6-3 6-2 dopo un’ora e mezza di partita. Agli ottavi di finale troverà uno tra lo svizzero Wawrinka o il connazionale Djere, già sconfitto due settimane fa in quel di Belgrado.
Djokovic, soprattutto nel primo set, ha sofferto la pesantezza dei colpi del russo. Alla fine del parziale ha compiuto anche qualche gesto di stizza quasi a sottolineare il livello non all’altezza. Nel secondo set è tornata la calma e con essa anche la regolarità del suo tennis. Una volta che Karatsev è uscito definitivamente dal match, infatti, sono arrivati splendidi vincenti sia di dritto sia di rovescio oltre a tante prime di servizio in campo. Di seguito il recap della sfida.
IL MATCH – La partenza nel primo set è tutta per Djokovic, che dopo due game è già avanti 2-0 dopo il break ottenuto nel secondo gioco. Karatsev inizia a carburare e nel terzo game arriva immediatamente la reazione (2-1). Per tutto il set regna l’equilibrio. Il serbo in alcune occasioni viene messo sotto dalle accelerazioni del russo. Quest’ultimo, però, nel momento della verità commette qualche errore e Nole ne approfitta per ottenere il break risolutivo (5-3). Per il numero uno del mondo è una formalità chiudere sul 6-3.
Il russo prova a combattere nei primi due giochi del secondo set ma alla fine ad aggiudicarseli è il serbo, forte del nuovo break ottenuto in apertura (2-0). Sono gli ultimi lampi di Karatsev, che nel terzo game capitola definitivamente e va indietro addirittura di due break (3-0). La partita sostanzialmente termina qui. Djokovic è tranquillo sul campo ed inizia definitivamente a prendere confidenza con i propri colpi. Il risultato finale è 6-2 ma il passivo poteva essere ancora più pesante per il giocatore sovietico.
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