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“Ho allenato la nostra nazionale di pallavolo (oltre a quella finlandese) e so bene quanto una squadra nazionale sia legata in modo indissolubile al Paese che rappresenta e, di conseguenza, al suo governo. Comprendo dunque la necessità di fermare le squadre nazionali, così come condivido senza alcun dubbio con la decisione di non permettere alla Russia di organizzare grandi manifestazioni sportive, ad esempio la finale di Champions League e il Mondiale di pallavolo che, oltretutto, sono anche un volano economico gigantesco, legato alle sponsorizzazioni di Gazprom. Ma per gli Internazionali, o Wimbledon, il tema è diverso, perché si ha a che fare con singoli atleti, alcuni dei quali, come il russo Rublev, hanno avuto il coraggio di esprimersi contro questa aggressione” ha concluso Berruto.
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