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Internazionali d’Italia 2017, Roberta Vinci: “Molto difficile che torni il prossimo anno”

Roberta Vinci - Foto Ray Giubilo

DALL’INVIATO AL FORO ITALICO

“Il pubblico è stato straordinario, tifare sul 5-1 sotto un sole così forte è incredibile. Difficile che l’anno prossimo possa essere qui, però non voglio dire si o no perché sennò prenderei in giro qualcuno. E’ molto difficile comunque. Roberta Vinci è molto dispiaciuta per la netta sconfitta subita al primo turno degli Internazionali BNL d’Italia, l’azzurra ha racimolato solamente tre games contro la russa Ekaterina Makarova in quella che molto probabilmente sarà l’ultima edizione romana della sua carriera.

“Lei ha servito molto meglio di me, è stata più solida – prosegue la tarantina –  Peccato per L’inizio del secondo set dove potevo prendere più fiducia e più coraggio. Sicuramente su una superficie più veloce avrei avuto chance, mi dispiace aver giocato così con questo punteggio severo qui a Roma con un Pietrangeli stracolmo. Mi è dispiaciuto non essere quasi in partita e non aver espresso un bel tennis.  L’azzurra poi parla del discorso mentale, anche se riconosce i meriti alla sua avversaria: “Giocare a Roma non è il massimo dal punto di vista mentale, ma non è stato soltanto il fattore Roma. Dall’altra parte c’era una giocatrice forte, se riuscivo ad essere più incisiva e forte lei poteva calare. Lei è mancina, una giocatrice molto difficile da affrontare per le mie caratteristiche”.

Un commento sul momento del tennis italiano che rischia di trovarsi senza nessun italiano già al mercoledì: “Possono capitare queste sconfitte così tutte insieme, ci sono stati anni molto buoni e adesso ci sono anni meno buoni. Ora è un momento così e così, ma in passato ci sono stati dei risultati molto difficile da riottenere. Non bisogna guardare solo il lato negativo, è un momento di transizione. Piano piano arriveranno i risultati”.

Focus sulla programmazione futura: “Prossimi obiettivi: non obiettivi di classifica, settimana prossima gioco a Strasburgo e poi a Parigi. Poi c’è l’erba, il cemento, l’Asia. L’Australia? Difficile (ride ndr)”.

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