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L’Italtennis si affida alle certezze del movimento maschile per accendere la giornata di lunedì 13 maggio agli Internazionali BNL d’Italia 2019. Un bilancio agrodolce – con due vittorie a fronte di quattro sconfitte – ma ampiamente prevedibile alla vigilia. Le certezze rispondevano odierne rispondevano ai nomi di Marco Cecchinato e Fabio Fognini ed entrambi hanno compiuto il proprio dovere. Il primo a scendere in campo è stato il siciliano che, a differenza di un anno fa, ha dovuto affrontare un avversario in più al Foro Italico: la pressione di giocare da favorito contro Alex de Minaur. Il diavolo australiano non sta attraversando un periodo di forma idilliaco e sulla terra vede diminuire il proprio potenziale. Proprio per questo avrebbe potuto rappresentare un match “trappola” per il Ceck nazionale. Marco aveva calcato il rosso del Centrale nel 2016 da numero 119 al mondo e con una prestazione generosa contro l’allora top-10 Raonic, oggi ci è ritornato da testa di serie numero 16 e con una semifinale al Roland Garros all’attivo. Con un tifoso speciale in più, niente di meno che il figlio di Roger Federer, Cecchinato ha tirato fuori l’orgoglio per scacciare la tensione dal proprio braccio e dilagare al terzo set per staccare il pass dei sedicesimi, dove lo attende un altro test ostico come Kohlschreiber.
FOGNINI NON SBAGLIA – Le luci della ribalta, inevitabilmente, erano tutte per lui. Mai così vicino alla top-10, mai così in forma e ‘maturo’, Fabio è pronto a prendersi definitivamente il cuore e gli applausi del proprio pubblico. Il boato che accoglie la sua entrata in campo è il giusto tributo dopo lo storico trionfo di Montecarlo e la prestazione in controllo contro un ex top-10 come Tsonga (contro cui aveva vinto una sola volta su cinque) è il ringraziamento per la fiducia dimostrata. Nonostante un risentimento alla caviglia non nascosto nelle dichiarazioni pre e post match – qualche brivido già dopo una scivolata nel termine del primissimo punto e qualche smorfia qua e là nel corso dell’incontro – Fognini ha timbrato il cartellino con relativa facilità, sopperendo a qualche piccola amnesia e gettando acqua sulle improvvise ma sparute fiammate di Jo. Adesso un giorno di riposo in singolare, poi uno tra Paire e Albot per riprendere la marcia.
SONEGO BRAVO LO STESSO, DONNE OUT – “La strada è quella giusta”. Questo il mantra di Sonego nonostante la sconfitta contro Khachanov, battuto poco meno di un mese fa a Montecarlo sulla via del risultato più importante della carriera fin qui, i primi quarti in un 1000. Lorenzo ha le idee chiare, il suo atteggiamento in campo piace agli appassionati e l’analisi dell’incontro al termine di una sconfitta comunque dolorosa è di una lucidità disarmante. Non può dirsi lo stesso, purtroppo, per il circuito femminile già privo di Camila Giorgi: sono dieci i game in totale vinti da Sara Errani, Jasmine Paolini ed Elisabetta Cocciaretto. Una nota positiva? Chi ne ha portati di più a casa è stata proprio la più giovane, la 18enne di Porto San Giorgio alla prima esperienza in un main draw del Tour e contro una predestinata contro Anisimova.
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