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Sono ormai passati quasi due anni da quel primo luglio 2014, quando un ragazzino di diciannove anni, entrato con una wild-card e classificato al numero 144 del mondo, eliminò tra lo stupore generale Rafael Nadal da Wimbledon, dove lo spagnolo era il campione uscente. Da quel giorno appassionati ed esperti furono quasi unanimi nel ritenere che prima o poi il nome di Nick Kyrgios si sarebbe issato nell’olimpo del tennis mondiale.
Oggi il giovane aussie ne ha fatta di strada, per la prima volta nella top 20 in questo 2016 ha vinto in finale su Marin Cilic il primo titolo ATP, in quel di Marsiglia. Per Nadal invece, da quel fatidico giorno di luglio, le cose non sono poi andate così bene. Dalla sconfitta con il “bad-boy” australiano “Rafa” non ha più vinto uno slam, dovendosi “accontentare” di cinque titoli, di cui l’unico Masters1000 poche settimane fa a Monte Carlo, in quello che sembra essere l’anno della sua rinascita tennistica. Nadal-Kyrgios è una sfida che va al di là della semplice differenza generazionale o dello stile di gioco opposto, è una sfida di personalità forti, di caratteri contrastanti e atteggiamenti in campo e fuori profondamente differenti. La grinta positiva del campione spagnolo, fonte di fiducia per se stesso nei momenti critici dei match e della carriera, contro quella altrettanto emozionante e trascinatrice del giovane australiano, sfociata spesso però in autodistruttività, se non controllata al punto giusto. Oggi per via della superficie sicuramente i favori del pronostico erano dalla parte del maiorchino, arrivato agli ottavi dopo una facile vittoria su Kohlschreiber, mentre Kyrgios dopo aver lasciato tre game a Salvatore Caruso ha preso l’ennesima rivincita contro quel Raonic che proprio due anni fa lo aveva stoppato dopo la storica vittoria a Wimbledon su Nadal.
Il numero cinque del mondo parte male nel match e cede la battuta a zero nel primo game, poi però è bravo a riprenderselo ai vantaggi in quello successivo complici dei gratuiti di troppo dell’australiano, piuttosto falloso in questa fase. La partita prosegue senza troppo sussulti con Kyrgios che mette a segno più vincenti, ma allo stesso tempo è molto più falloso, grazie al buon ritmo del maiorchino che nel decimo game si procura un set point grazie alla deviazione del nastro, tuttavia Nick è bravo a tirare fuori dal suo servizio il meglio nei momenti decisivi e il primo ace del match lo aiuta a uscire da una situazione che si stava facendo molto pericolosa. Si arriva quindi al tie-break come chiusura naturale di un primo set piuttosto equilibrato. Il terzo doppio fallo e un errore di Nadal mandano Kyrgios a servire sul 6-3 e il ventunenne di Camberra chiude il primo set 7-6(3) con un dritto strappa-applausi a seguito di un braccio di ferro per nulla semplice contro chi, come Nadal, degli scambi da fondocampo ha il suo punto di forza.
Nel secondo parziale però il qui sette volte campione mostra subito la grinta che lo contraddistingue e spingendo con il dritto si prende d’autorità i primi dieci punti del set, poi Kyrgios lotta il terzo game ai vantaggi e riesce a sbloccarsi, ma ormai lo spagnolo è già avanti di un break e sembra particolarmente solido al servizio (85% di prime in questo set). Nel quarto game arriva un altro break per lo spagnolo e Kyrgios chiama il medical time-out per un problema all’anca destra, poi nell’ottavo game si procura le prime chance di break del set, con un paio di dritti fulminei quasi centra l’impresa, ma la maggior concretezza di Nadal alla fine ha la meglio e il maiorchino si prende il parziale 6-2, mettendo in pari il conto dei set.
Nell’ultimo atto di questa attesissima sfida si inizia con Kyrgios al servizio costretto a fare di tutto per abbattere la strenua difesa di Nadal, che fisicamente sembra essere davvero tornato ai massimi livelli. Nel terzo game l’australiano si diverte a collaudare la smorzata ed è costretto ad annullare ben quattro palle break, ma “Rafa” non demorde e alla quinta infila un dritto lungolinea in corsa pazzesco che gli vale il 2-1 e servizio, sotto gli occhi di un nervoso rivale, ammonito con un warning per le parole proferite alla fine del game. Difensivamente parlando oggi Nadal è davvero in giornata e le “sassate” di Kyrgios tornano quasi sempre al mittente, il break ottenuto all’inizio del set fa quindi tutta la differenza e dopo più di due ore e mezza di partita Nadal chiude con il punteggio di (3)6-7 6-2 6-4. “Rafa” si prende quindi la rivincita di quell’ottavo di finale a Wimbledon perso ormai due anni fa. Al prossimo turno probabilmente ci sarà Novak Djokovic, in quello che più che un quarto di finale che sa più che altro di finale anticipata, tra gli unici due vincitori del prestigioso Masters1000 romano degli ultimi dieci anni.