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Si presentava come un attraente scontro generazionale, 16 anni di differenza, quello che vedeva di fronte Roger Federer ed Alexander Zverev in apertura di programma sul Campo Centrale del Foro Italico per il 2° turno del Master 1000, match di esordio per l’elvetico. Nonostante i dubbi sulle sue condizioni fisiche, a far valere la legge del ranking e dell’esperienza è stato Federer, che si è imposto con un 6-3, 7-5 tutt’altro che agevole.
Inizio match “on serve” nonostante un campo leggermente appesantito dalla pioggia caduta a Roma nelle prime mattinate, il primo a rompere l’equilibrio è lo svizzero, che nel sesto game conduce un game estremamente aggressivo alla risposta e concluso con un mirabile drop shot di risposta con cui chiude il game. Il game successivo conferma agevolmente il break a zero e si porta avanti 5-2 in un batter d’occhio, per poi chiudere 6-3 qualche minuto dopo.
Il secondo parziale comincia subito con le prime difficoltà al servizio di Sasha Zverev, che viene portato ai vantaggi da Federer, ma con l’ausilio della prima di servizio riesce comunque a portare a casa il game. Il tedesco di origine russa nei propri turni di servizio è quasi sorpreso per l’atteggiamento che Federer ha spesso sulla seconda palla, che vede lo svizzero 3/4 metri dietro la linea di fondocampo per contrastare il kick di Zverev e attendere gli errori di quest’ultimo, che arrivano puntuali. C’è quindi quasi subito il break dell’elvetico sull’1-1, comunque puntualmente ricambiato a causa di un suo piccolo passaggio a vuoto.
Prima parte di match che ha quindi visto Zverev prevedibilmente destabilizzato dal dominio tattico che Federer ha potuto mettere in scena grazie alla propria completezza tecnica, facendo di tutto per non dare ritmo al tedesco alternando il palleggio da fondo con improvvise palle corte e discese a rete.
Questa situazione inedita porta il ragazzo di Amburgo ad affrettare la conclusione degli scambi, rinunciando spesso alla costruzione del punto e quindi in un certo senso snaturandosi. Ciò nonostante, non senza qualche rischio nei propri turni di servizio, Zverev riesce ad arrivare indenne fino al 5 pari e servizio. E’ qui che esce la classe e l’esperienza dello svizzero, che già dal primo punto dal game dimostra quanto ci tenga a chiudere la faccenda quanto prima. Riesce a portare a casa un lungo punto fatto di tante variazioni e di lì, anche grazie a un dritto vincente riesce a portarsi a tre palle break consecutive. Con un po’ di fortuna il tedesco riesce a uscire da questa buca, ma la quarta palla break è quella definitiva che porta Roger Federer a servire per il match.
Game finale gestito con grande tranquillità dall’elvetico, che sballotta il tedesco da una parte all’altra del campo e chiude a 15 con l’ultimo errore di rovescio di Zverev. Ad attendere domani Federer agli ottavi di finale in un altro confronto generazionale sarà l’austriaco Dominik Thiem, che si è sbarazzato con irrisoria facilità del portoghese Joao Sousa.