[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Lorenzo Sonego “il gladiatore” per eccellenza del tennis italiano infiamma Roma. È questo il titolo della mattinata agli Internazionali BNL d’Italia. Il tennista piemontese nei quarti batte, al termine di un altro match dai contorni epici, il russo Andrey Rublev e lo fa in rimonta: 3-6 6-4 6-3. È il primo azzurro in semifinale al Foro dal 2007, quando a riuscirci fu un altro tennista che della lotta faceva il suo pane quotidiano, l’attuale Capitano della Nazionale italiana di Davis: Filippo Volandri. Impresa storica, certo a cui bisogna aggiungere un’altra bella notizia: Sonego con questo risultato supera Fabio Fognini, da lunedì sarà numero 28 del mondo e numero 3 d’Italia. Il sogno finale dell’azzurro, costretto al doppio impegno per la pioggia che ieri ha concluso anzitempo la giornata al Foro, si infrange contro il solito, immenso Novak Djokovic. Si conclude però “alla Sonego”: tanta lotta contro il campione in carica, che alla fine si è imposto dopo circa 3 ore ed in tre set (6-3 6-7 6-2). Già in mattinata il fuoriclasse di Belgrado si era reso protagonista di una rimonta (4- 6 7-5 7-5) eccezionale ai danni del primo giocatore nella classifica stagionale: Stefanos Tsitsipas. Ancora una volta, quindi, ha dimostrato perché da dieci anni è il dominatore incontrastato del circuito. La capacità di mantenere la lucidità nei momenti difficili e, soprattutto, saper alzar il livello nelle fasi decisive di un torneo sono ancora venute fuori in modo superbo. Si regala così la sua undicesima finale al Foro e dall’altra parte troverà il suo avversario di sempre, colui che ha affrontato ben 56 volte.
Si tratta del nove volte campione Rafael Nadal, che, come il serbo continua a riscrivere la storia di questo sport ed alimentare la propria leggenda. Poco da fare per la “mina vagante” del torneo, lo statunitense Reilly Opelka. 6-4 6-4 il punteggio in favore del fuoriclasse spagnolo. Un risultato che in realtà non esprime appieno il totale domino del venti volte vincitore Slam, che ha comandato in ogni fase di gioco. Il gigante di St.Michigan ha avuto solo una chances nell’incontro: le quattro palle break sul 2-1 in suo favore nel primo parziale. Mancata quella possibilità di strappare il servizio al suo avversario, sono iniziato i problemi per Opelka. La sua martellante battuta, come prevedibile contro un fenomeno in risposta come Nadal, è risultata decisamente meno efficace e per lui c’è stato davvero poco da fare. Questa era la semifinale numero 12 a Roma per Nadal e, con quello odierno, dodici sono anche le finali. Questo vuol dire che Rafa non ha mai perso nel penultimo atto del torneo romano. In finale il campione maiorchino ha invece assaporato la sconfitta in ben due casi (2011 e 2014) e proprio con l’avversario che sfiderà domani. Il computo generale delle sfide al Foro fra Nadal e Djokovic, tuttavia, vede l’inedito avanti 4-3. Gli h2h generali però dicono che il serbo è avanti 29-27. Difficile, quasi impossibile delineare un favorito nel loro scontro. Certo le quasi 5 ore passate in campo oggi dal numero 1 del mondo potrebbero far pensare un Nadal leggermente favorito ma, come sempre fra di loro, è una partita assolutamente aperta a qualsiasi soluzione.
In campo femminile Karolina Pliskova, a distanza di circa nove mesi, si conferma finalista al Foro. Lo scorso anno l’ultimo atto del torneo con Simona Halep fu un assoluto disastro, dovette infatti ritirarsi dopo aver perso nettamente il primo set. Questo, però, per lei è il torneo del riscatto dopo un periodo assolutamente complicato ed anche oggi in semifinale con la sorprendente croata Petra Martic lo ha per larghi tratti dimostrato. Il 6-1 3-6 6-2 finale non fa pensare certo ad una passeggiata di salute ed in effetti è stato così, in quanto la neo- allieva di Francesca Schiavone ci ha provato in tutti i modi a scardinare le ritrovate certezze di Pliskova da fondocampo. La numero 9 del mondo, tuttavia, nel terzo ha gestito in modo pressoché perfetto il rientro della sua avversaria ed ha chiuso senza troppi problemi.
La sua sfidante per il titolo di Roma sarà, non troppo a sorpresa, la polacca Iga Swiatek, un nome che spesso ritroveremo nelle ultime fasi dei tornei più importanti. La campionessa in carica del Roland Garros non ha avuto alcun problema nel reggere il doppio impegno. Nel match di quarti, recuperato a causa della pioggia caduta ieri su Roma, ha sconfitto per 7-5 6-2 la due volte campionessa al Foro Elina Svitolina e poi nel pomeriggio in semifinale, in un match fra giovanissime, ha battuto in altrettanti due parziali (7-6 6-3) la statunitense Coco Gauff. In particolare contro quest'ultima la polacca ha dovuto sfoderare una prestazione di altissimo profilo. La classe ’04 statunitense ha cercato infatti in ogni modo di creare delle difficoltà alla sua più esperta avversaria e per larghi tratti è riuscita nel suo intento. Nelle fasi decisive di entrambi i parziali, tuttavia, è entrata in modalità “Roland Garros 2020” ed obiettivamente a quel livello è complicato solo pensare di poterla battere, quantomeno su questa superficie. In base a questa considerazione la diciannovenne di Varsavia parte con un leggero favore nel pronostico contro la Pliskova ma indubbiamente ci si aspetta una contesa equilibrata.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]