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Domenica 12 maggio, la prima volta non si scorda mai. Jannik Sinner non può più passare inosservato al mondo del grande tennis. Roma si è già innamorata di quel ragazzo con i capelli rossi, dal carattere introverso, disciplinato ma allo stesso tempo grintoso (nei suoi modi, o meglio, nei modi degli altoatesini come Seppi). Nel giorno in cui proprio Seppi cede in tre set ad un Bautista-Agut superiore, il diciassettenne di San Candido spara fiammate sul Campo Centrale del Foro Italico ed elimina in rimonta Steve Johnson.
SINNER SHOW – Alla vigilia non era un match chiuso, anzi. L’americano su una superficie lenta come la terra rossa ha storicamente quasi sempre faticato. L’ostacolo era tutt’altro che proibitivo, come testimoniato dallo stesso nei microfoni del post-match. “Sapevo sarebbe stato un match difficile, ma sapevo di poterlo battere”, ha dichiarato con semplicità e umiltà l’allievo di Riccardo Piatti.
La pioggia ha solo posticipato un incontro che al termine del primo set sembrava difficile da tirare su. Le variazioni in back di Johnson hanno mandato “ai matti” Sinner ad intermittenza. Sì, perché la rimonta è doppia. 5-2 e match point a favore del giocatore a stelle e strisce. Jannik risale dal baratro e infligge 5 giochi consecutivi all’avversario. Esultano in tribuna Sartori e Volpini, per la prima di tante vittorie a questo livello.
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BERRETTO C’E’ – Romano doc, nato e cresciuto a Roma: Matteo Berrettini ritorna a casa nel periodo migliore della propria giovane carriera, fresco di best ranking e due finali Atp consecutive. Il lavoro con coach Santopadre sta dando i suoi frutti: un rapporto coach-allievo genuino, dentro e fuori dal campo, che spesso fa la differenza nella testa di un’atleta. Pouille raccoglie 6 game e tanti servizi vincenti scagliati dal proprio rivale. Ora c’è Zverev, da cui è stato eliminato un anno fa a testa altissima.
STECCA SEPPI – L’Italia fa 2 su 3 nel main draw. Andreas non riesce ad emulare le gesta del proprio corregionale Sinner. Del resto la fiducia è veramente poca: cinque sconfitte di fila al primo turno e ancora nessuna gioia su terra nel 2019. Uno dei peggiori avversari possibili per riprendere le sicurezze perse. Doppio 6-1 per Bautista-Agut, con un 6-3 di mezzo condito da sprazzi di buon tennis. La stagione di Seppi era iniziata col piglio giusto, anzi giustissimo: finale a Sydney e terzo turno agli Australian Open. Le primavere passano ed è comprensibile che le maggiori difficoltà arrivino su una superficie come la terra.
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