Torna a splendere sulla terra degli Internazionali BNL d’Italia 2018 Fabio Fognini dopo le brutte prestazioni di Monte-Carlo e Madrid. Non poteva scegliere scenario migliore se non il campo centrale del Foro Italico che ospita il Masters 1000 di Roma. Il malcapitato di oggi è il francese Gael Monfils, letteralmente maltrattato dal nostro azzurro che ha trionfato con il punteggio di 6-3 6-1 in meno di un’ora di gioco. Fabio è stato praticamente perfetto sotto ogni punto di vista in campo, giocando ad un ritmo insostenibile per molti tennisti, in primis proprio Monfils. Al secondo turno, che giocherà mercoledì, affronterà un osso durissimo come DominicThiem che arriva dalla finale di Madrid e che è uno dei più pericolosi sulla terra. Questa versione di Fabio però non deve temere nessuno e, con la spinta del pubblico di casa, sappiamo che è in grado di compiere imprese del genere.
Le premesse per vedere un match spettacolare si vedono fin dai primi scambi con entrambi i tennisti molto centrati, che commettono pochissimi errori e tirano vincenti da ogni parte del campo. I turni di battuta vanno via molto rapidi, ma la partita è comunque piuttosto piacevole da guardare, merito di entrambi che sin dalle prime battute del set non si trattengono, facendo quasi una sorta di braccio di ferro da fondo campo che più spesso vede il francese commettere qualche errore in più dell’avversario. Monfils raggruppa un paio di errori di dritto nel settimo game e, alla prima occasione, Fabio riesce a strappargli il servizio. Sopra di un break, Fognini può giocare a braccio sciolto e ottiene un altro break che gli permette di chiudere il set per 6-3 in mezz’ora esatta.
Fabio continua a giocare rasentando la perfezione, corre, recupera e tira vincenti tutto a velocità inaudite. Il break arriva anche nel secondo set, sul 2-1 e questo lo mette in una posizione di assoluta tranquillità. Monfils non può far altro che essere la comparsa in questo monologo di un Fognini tirato a lucido come nelle occasioni migliori. L’unica pecca del francese è il non essere stato in grado di variare il suo gioco che il Fabio di oggi sposa alla perfezione. Un altro break per suggellare un match trionfale durato appena 53 minuti che il pubblico sicuramente avrebbe voluto vedere ancora, dato il livello altissimo di Fognini.