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Insidie e potenziali trappole: a Melbourne serve subito il miglior Berrettini

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Photo by Tennis Australia/James Gourley

I quattro tornei dello Slam rappresentano una realtà a sé stante rispetto a tutti gli altri appuntamenti del calendario tennistico. Lo sanno bene soprattutto i giocatori di fascia alta. Quasi sempre, infatti, si prospetta loro davanti un percorso di difficoltà crescente. Questo dato, combinato alla presenza di match al meglio dei cinque set, spesso gli consente d’iniziare la loro avventura con il freno a mano tirato per trovare solamente strada facendo i colpi e le sensazioni migliori. Matteo Berrettini non potrà permetterselo agli Australian Open 2023, primo Major della stagione in partenza sui campi in cemento outdoor del Melbourne Park. L’urna, infatti, non è stata troppo benevola con il tennista capitolino, che ha preso l’aereo per la capitale aussie da testa di serie numero tredici. Sono tante le insidie e le potenziali trappole nel percorso del romano, che farà il suo esordio contro il veterano Andy Murray.

Ex numero uno del mondo, pluricampione Slam e cinque volte finalista in Australia, lo scozzese non ha di certo bisogno di presentazioni. I precedenti sono 3-1 in favore dell’azzurro. I due disputati nel 2022 (finale Stoccarda e terzo turno US Open) sono stati appannaggio di Berrettini. In entrambi i casi, però, solamente dopo una lotta senza esclusione di colpi. Il trentacinquenne britannico, infatti, avrà pure perso freschezza e pesantezza di palla ma è un avversario mai da prendere sotto gamba per via della straordinaria esperienza ed intelligenza tattica. Non è da sottovalutare anche un eventuale secondo round contro Thanasi Kokkinakis, che partirà con i favori del pronostico nei confronti di Fabio Fognini. L’australiano, ex promessa del tennis mondiale falcidiata dagli infortuni, è uno di quei giocatori capaci di creare quasi un tutt’uno con il pubblico di casa costringendo l’avversario di turno a dover disputare due partite in una.

Matteo, qualora arrivasse indenne al terzo turno, troverebbe molto probabilmente Roberto Bautista Agut. Quest’ultimo rappresenta uno degli spagnoli più atipici della storia dato che esprime il suo meglio proprio sulle superfici veloci. Degli undici titoli in carriera, infatti, soltanto uno l’ha vinto sulla terra battuta, tra l’altro in condizioni d’altura (più rapide). L’iberico può essere deleterio per il gioco dell’italiano, che si troverebbe di fronte una delle più solide risposte del circuito. Bautista, inoltre, riesce sempre a proporre palle diverse ai suoi avversari, che quasi sempre sono costretti a colpire nei reparti di campo a loro meno congeniali. Arrivato fino ai quarti di finale a Melbourne nel 2019, il nativo di Castellon De La Plana è certamente il nome più intimidatorio per Berrettini facendo riferimento ai primi tre turni.

Successivamente il tabellone teorico propone agli ottavi ed ai quarti di finale rispettivamente il norvegese Casper Ruud e lo statunitense Taylor Fritz, forse i due giocatori maggiormente progrediti nel corso dell’ultima stagione. Il cerchio si chiuderebbe con un’eventuale semifinale contro il serbo Novak Djokovic, alla caccia del decimo sigillo personale agli Australian Open, ed un ultimo atto contro un altro spagnolo, Rafael Nadal, campione in carica del torneo. Berrettini può comunque guardare con ottimismo alle prossime due settimane. Il problema al piede sinistro che lo ha pesantemente limitato negli ultimi mesi del 2022 è stato spazzato via dalle recenti prestazioni in United Cup con l’Italia. Adesso s’inizia a fare sul serio ed il sorteggio ha parlato chiaramente. Vietate partenze soft: a Melbourne serve subito la miglior versione di Berrettini.

TABELLONE TEORICO BERRETTINI

R1 MURRAY
R2 FOGNINI/KOKKINAKIS
R3 BAUTISTA AGUT
R4 RUUD
QF FRITZ
SF DJOKOVIC
F NADAL

 

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