“La positività potrebbe dipendere anche da dove sono stati e che frequentazioni hanno avuto. Questi tennisti sono stati chiusi in albergo, o sono andati in giro a Belgrado? Magari si sono infettati in altre occasioni. Questo andrebbe accertato” precisa l’esperto, che sottolinea come “quello che ci deve importare ora non è quante persone si contagiano ma quante hanno sintomi, capire come stanno e se finiscono in ospedale con quadri gravi. Questo è il dato che deve interessare per analizzare se c’è il rischio di una nuova ondata“.
Infettivologo Bassetti: “Tennisti positivi? Forse non contagiati all’Adria Tour”
“Ci sono ancora Paesi dove c’è una circolazione decisamente più elevata rispetto all’Italia. In Serbia la situazione epidemiologica non è chiara, quindi serve ancora massima attenzione, probabilmente lì c’è una grande circolazione del virus ma andrebbe accertata“. Queste le parole di Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino, in un’intervista all’Adnkronos Salute commentando la positività al Covid-19 di alcuni tennisti impegnati all’Adria Tour, compreso il n.1 del ranking Novak Djokovic. “Si dovrebbe guardare al calcio, dove le misure e i controlli possono aiutare ad evitare che accadano questi casi” ha aggiunto Bassetti, che in merito al caso specifico del torneo in Serbia ha dichiarato: “Bisogna fare attenzione alle misure di contenimento e osservarle, ma non abbiamo certezza che gli altri tennisti si siano contagiati proprio durante il torneo organizzato da Djokovic“.