Tennis

Incassare, soffrire, gioire. L’Italia torna in semifinale di Coppa Davis

Jannik Sinner e Matteo Berrettini - Crediti Getty Images x ITF

L’inviato da Malaga, Pietro Corso.

L’esame di spagnolo con cadenza sudamericana è superato. La Nazionale italiana ha sconfitto l’Argentina per 2-1 nei quarti di finale della Coppa Davis, e sabato alle 13.00 si giocherà un posto per la seconda finale consecutiva a Malaga. Gli uomini di Filippo Volandri non hanno avuto vita facile con una squadra determinata e sostenuta da una buona cornice di pubblico, sia sopra il suo box che in giro per il Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena. Davanti a loro però, una schiera di appassionati azzurri ha fatto rimbombare la loro voce per tutto il pomeriggio malagueño, sostenuta da trombe, cori e tamburi. Dopo il netto capitombolo di Lorenzo Musetti, entrato in campo per primo e piegato per 6-4 6-1 da Francisco Cerundolo, ci ha pensato ancora Jannik Sinner a portare il tie mondiale in parità. Il numero uno del mondo non ha mai titubato contro Sebastian Baez, archiviando una pratica già scritta in un’ora e 12 minuti per 6-3 6-1. Poi il doppio: dopo giorni in cui si sono rincorse voci su voci, in un clima di massima segretezza con gli azzurri che hanno condotto la maggior parte dei loro allenamenti a luci spente, Volandri ha scelto la via dei singolaristi “prestati” alla specialità. Sinner si schiera, ancor più a sorpresa, sul suo dritto, mentre Matteo Berrettini completa il doppio inedito dalla parte del rovescio. La scelta dà ragione al capitano, con l’Italia che accede al penultimo atto iberico grazie al risultato di 6-4 7-5.

Musetti shock, Sinner spegne il fuoco argentino

“È stata una giornata di mer*a, non è andato nulla come speravo e dire che sono dispiaciuto non racconta minimamente come mi sento”. Nella conferenza stampa poco dopo la sconfitta al debutto nelle Finals, ‘Muso’ non lascia spazio ad altre interpretazioni. Quella dei quarti di finale non è stata la sua giornata. E dire che il toscano aveva sfruttato quantomeno in principio la palpabile tensione generale, strappando subito il servizio a Cerundolo in un incontro dai ritmi blandi. Il sudamericano ha recuperato immediatamente, alzando i giri del motore e mettendo sotto pressione Lorenzo, che non è mai più riuscito a riprendere campo. “Ho cominciato a giocare troppi back di rovescio, arretrando sempre di più la mia posizione. Sono stato imbarazzante, incapace di risolvere i problemi che il mio avversario mi stava creando. Eppure in allenamento avevamo lavorato molto bene su diverse cose e mi sentivo in forma, è una sconfitta che fatico a spiegarmi”. Il numero due azzurro paga l’eccessiva tensione e conferma il trend negativo nei singolari della Davis (2 vittorie e 5 sconfitte). Niente paura, avrà tempo e modo per rifarsi. Ma nel tempo che scorre tra la doccia e le dichiarazioni del carrarese (davvero quasi quanto quello di un caffè lungo) Jannik Sinner ha già messo le basi per riportare la sua squadra sulla parità. Al rientro sugli spalti, l’altoatesino è avanti 4-1 e sta soffocando Baez che corre a destra e sinistra del campo, provando a tenergli ritmo. Per alcuni tratti dell’incontro Sebastian tira davvero forte e nel secondo set, a partita ben indirizzata da un lato, si procura (senza incassare) persino alcune palle break. La soddisfazione resta effimera, e il tie torna in equilibrio come previsto.

Jannik Sinner – Crediti Getty Images x ITF

Cubo di Rubik

Nelle ultime 72 ore, ci sono state almeno tre risposte diverse alla domanda “chi giocherebbe l’eventuale doppio decisivo per l’Italia?”. Tattica o meno, l’imprevedibilità e le diverse opzioni a disposizione di Volandri hanno fatto il loro lavoro. Alla fine il capitano risolve il personale cubo di Rubik, facendo accomodare Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel box azzurro, mentre in campo ci vanno Sinner e Berrettini. Solitamente la scelta giusta la fa chi vince le partite, ma in questi casi prendere una decisione sapendo di avere davanti l’esperto duo formato da Molteni e Gonzalez non era banale. Sorprende ancora di più vedere Jannik a destra e Matteo a sinistra, quando le doti di entrambi a bocce ferme li porterebbero a giocare invertiti rispetto a come li abbiamo visti. In realtà Berrettini parte molto bene ed è capace di sostenere Sinner in un momento dove il numero uno non trova l’impatto con la risposta. La contesa è molto equilibrata e si decide punto a punto. La qualità, il tifo e i guizzi dei nostri fanno il resto. Sul 6-4 5-5 30-30 Sinner fa “il Sinner”. Due magie, prima in risposta e poi nello scambio che vale il break decisivo. Il Palazzo dello Sport è un tripudio, i decibel pareggiano quelli ascoltati quando in campo c’era l’idolo di casa Nadal. L’Italia sa soffrire, sa incassare e alla fine sa gioire. Berrettini al servizio si conferma garanzia, 6-4 7-5. Adesso tocca di nuovo all’Australia, vincitrice di un tie complicatissimo contro la superpotenza degli Stati Uniti per 2-1.

Il tifo azzurro – Crediti Getty Images x ITF

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