Sono ben cinque gli Under 21 rimasti ancora in gara agli Australian Open 2025. Tra questi spicca il nome di Jakub Mensik, che nella mattinata italiana ha avuto la meglio in quattro set dell’ex numero 2 del mondo Casper Ruud, sconfiggendolo con il punteggio di 6-2 3-6 6-1 6-4. A separarlo dal miglior risultato a livello Slam e dal proprio best ranking (oggi è numero 48 ATP) ci sarà lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, reduce da una clamorosa rimonta ai danni di Felix Auger-Aliassime in quasi cinque ore di match. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo insieme chi è Jakub Mensik.
LA STORIA. Jakub è nato il primo giorno di settembre del 2005 a Prostejov, città nota per la sua forte cultura tennistica, da due genitori appassionati di sport che lo hanno sempre incoraggiato a perseguire la sua passione sin dalla tenera età. Fu il padre Michal, tennista a livello amatoriale, a trasmettergli la passione per il tennis all’età di quattro anni. Ad avere un ruolo cruciale nella vita di Jakub fu il suo primo allenatore Ivo Muller, che purtroppo morì dopo una lunga battaglia contro una malattia quando il piccolo Mensik aveva solamente sette anni. A testimoniare l’importanza di Muller fu proprio papà Michal in un’intervista rilasciata all’ATP. “Era l’uomo migliore del mondo – ha spiegato -, perché faceva amare il tennis ai bambini; ha anche insegnato a noi come essere dei buoni genitori di ragazzi impegnati nelle competizioni sportive. Vista l’età fu un primo vero e proprio test per Jakub, costretto a fronteggiarsi con un tema così importante e delicato”. Nonostante ciò ha continuato a proseguire il lavoro iniziato con Muller cominciando a partecipare a tornei di livello Junior dove vinse il suo primo titolo nel 2020 a Szczawno Waloj. Numerose furono le battaglie con i suoi coetanei Alex Michelsen, Gabriel Debru e Dino Prizmic. La carriera a livello junior si concluse anticipatamente nel 2022, con una finale all’open di Australia dove venne sconfitto da Bruno Kuzuhara con un match che durò oltre tre ore e che vide Mensik arrendersi soprattutto a causa dei crampi. A livello under 18 Jakub è giunto sino al numero 2 del mondo con 4 titoli portato a casa.
STILE DI GIOCO. Poco dopo sono arrivati i primi punti Atp e i primi titoli a livello Itf raggiunti a Allerhausen, Heraklion, Sharm El Sheikh (due volte) e Trnava; risultati che portarono Jakub, non ancora maggiorenne, subito sotto gli occhi degli esperti che non esitarono ad accostarlo a nomi come Alexander Zverev, vista la discreta somiglianza a livello tennistico. Jakub Mensik è infatti dotato di un gioco moderno e aggressivo, che punta sull’accoppiata servizio (53 ace in due match) e rovescio. La battuta con il passare del tempo si sta stabilendo su velocità elevate, spesso superiori ai 200 km/h e dotato anche di ottime variazioni. Nonostante la giovane età, grazie ad un attento lavoro dell’attuale coach Tomas Josefus, sta mostrando una grossa intelligenza nella lettura della partita in base ad avversario e stile di gioco. Le numerose pressioni non hanno impedito a Jakub di dimostrare che il proprio livello avesse poco a che vedere con il circuito Challenger vincendo a Praga quando era ancora fuori dai primi 300 al mondo.
EXPLOIT E FUTURO. Il primo grande risultato è arrivato in concomitanza del suo diciottesimo compleanno, festeggiato nella speciale location del Louis Armstrong Stadium di New York, dove si arrese a Taylor Fritz al terzo turno degli US Open dopo un grande torneo. L’ingresso in Top 100, che era nell’aria da diverse settimane Jakub lo raggiunse con una finale nell’ATP 250 di Doha, torneo al quale partecipò grazie al programma “Next Gen Accelerator” che offre a talenti emergenti sotto i 20 anni, con una classifica nei primi duecentocinquanta del mondo, di competere in tornei di categoria 250. La curiosità? Mensik partecipò a quel torneo con l’intento di ricevere un Iphone gratis (premio per l’iscrizione al torneo di Doha). In quella settimana sconfisse mostri sacri come Murray e Monfils, prima di arrendersi a Khachanov in finale. Un processo graduale, quello del ragazzo di Prostejov, che alterna tornei incredibili, come quello a Shanghai dove impegnò Nole Djokovic (suo idolo da sempre), a sconfitte più che normali per un ragazzo di soli 19 anni. Le ambizioni per il futuro sono chiare, al punto che in un gioco creato dai canali social dell’Atp venne data la possibilità a Mensik di fare una domanda allo Jakub del futuro. “Quanti Slam avrò vinto tra 10 anni?” La risposta non possiamo ancora saperla ma siamo tutti sicuri che Jakub ci farà divertire.