Ben Shelton e Alex De Minaur. Ci sono loro a ostacolare la prima semifinale Slam tutta italiana della storia. Al sorgere del sole in Italia, lo statunitense scenderà in campo contro Lorenzo Sonego, mentre alle 09:00 del mattino l’australiano proverà a sfatare finalmente il tabù denominato Jannik Sinner. Volendo seguire ranking e quote dei bookmakers, è palese come la semifinale più probabile della parte alta del tabellone maschile sia tra il numero uno al mondo e il tennista nordamericano, ma come ama sottolineare il buon Brad Gilbert “a tennis si gioca ovunque, tranne che sulla carta”.
SONEGO, IL LAVORO PAGA
E allora perché non sognare con un ‘Sonny’ rivitalizzato dalla cura Colangelo in questo inizio di 2025. Ci sono voluti mesi di lavoro, ma questo finalmente inizia a dare i suoi frutti e rivedere in campo il Lorenzo sereno e combattivo di un tempo non può che fare enorme piacere. I quarti raggiunti a Melbourne rappresentano già il miglior risultato della carriera, ma è pur vero che l’appetito vien mangiando, e allora perché non sognare di diventare il settimo azzurro dell’Era Open a conquistare l’accesso nel penultimo atto di un major? Finora a riuscirci dal ’73 in poi solo Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Marco Cecchinato, Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
Il matchup è complicato, questo è fuor di dubbio. Shelton, che ha vissuto un 2024 ricco di alti e bassi e dal quale probabilmente anche lui si aspettava qualcosa in più, finora si è districato bene in un percorso tutt’altro che banale. Tra Nakashima, Carreno Busta, Musetti e infine Monfils non ci saranno attuali top-10, ma si tratta di avversari di livello sin dal primo turno e il classe ’02 è sempre apparso abbastanza in controllo, senza mai dover ricorrere al quinto set. Due i precedenti, con una vittoria per parte: un 19enne Shelton che si stava affacciando al circuito vinse sul cemento di Cincinnati due anni e mezzo fa per 7-5 al terzo, mentre nel 2023 Sonego si prese la rivincita al Roland Garros imponendosi in quattro set.
DE MINAUR E IL REBUS SINNER
Che Alex De Minaur sia una delle vittime preferite di Jannik Sinner è ormai risaputo. L’australiano suo malgrado si è ritrovato ad essere attore non protagonista di alcuni dei più importanti successi da parte del fenomeno di Sesto Pusteria, che lo ha battuto nell’atto conclusivo delle Next Gen Finals, nel Masters 1000 di Toronto, in Coppa Davis e complessivamente nove volt su altrettanti incontri. L’australiano ha fatto enormi progressi nell’ultimo anno e mezzo, è ormai un solido top-10 che attenta anche alla top-5 della classifica, ma per ora Sinner è rimasto un rebus indecifrabile. L’ultimo e anche unico set vinto su nove partita risale ai quarti di finale dell’ATP di Sofia nell’ormai lontano novembre 2020. Da quel momento 15 set a a 0 in favore dell’allievo di Vagnozzi e Cahill, che per fortuna sembra essersi alle spalle i malanni di salute di lunedì, essendosi allenato senza problemi nella giornata antecedente a questo quarto di finale.
De Minaur ci proverà, andrà anche oltre il suo massimo in certe occasioni, a maggior ragione davanti al suo pubblico. A livello tecnico/tattico il suo è un gioco che non riesce a creare problemi all’italiano ed è quindi sostanzialmente costretto a provare a batterlo tenendo altissimo il ritmo, l’intensità. Può accadere in alcun fasi dell’incontro, ma farlo per 3 set su 5…altra storia.