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“Mi aspettavo una miglior comunicazione sia fra i vari enti che tra questi e i giocatori. Sabato la Wta ha inviato una mail alle ragazze che sarebbero entrate nei criteri di eleggibilità dicendo loro di non parlarne in giro, quindi mi viene da pensare a poca trasparenza. L’Atp ha utilizzato diversi parametri ma quantomeno non ha proibito la divulgazione. Siamo ancora in attesa dell’Itf”. A parlare è Francesco Vilardo, candidato per un posto nel nuovo Panel Player Itf World Tennis Tour e da tempo portavoce dei problemi di questo spaccato di circuito internazionale. “Durante l’emergenza coronavirus abbiamo ricevuto costantemente mail da Atp seguite dopo pochi minuti dalla comunicazione dell’Itf che riportava sostanzialmente le stesse cose, questa volta non è successo – ha raccontato l’attuale numero 769 al mondo – Nonostante sia un argomento di dominio pubblico non è ancora stato fatto alcun annuncio ufficiale. Si tratta di una mancanza di rispetto per tutti gli altri giocatori: va bene avere dei criteri ma dobbiamo almeno esserne tutti informati in maniera trasparente”.
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In un periodo di apparente armonia tra le varie federazioni e un’ipotesi di fusione tra Atp e Wta in ballo, si può dunque parlare di un importante passo indietro sull’unità di intenti. “Dai dati trapelati si è parlato di un totale di circa sei milioni raccolti. Da un rapido calcolo a me risulta che ne verranno distribuiti dall’Atp nella prima tranche 2.000.625 e della seconda tranche di pagamenti non sappiamo nulla, fasce di ranking e criteri – prosegue Vilardo – Mi ha chiamato Marsel Ilhan (attualmente fuori da 500 al mondo ma con un best ranking di numero 77, ndr) chiaramente frustrato e mi ha chiesto cosa si potesse fare. Prima di trarre le conclusioni è giusto aspettare una comunicazione da parte dell’Itf che spero arrivi al massimo nei prossimi giorni, altrimenti ci muoveremo noi. Non abbiamo chissà quale potere con i giochi ormai chiusi ma siamo in tanti a pretendere rispetto e trasparenza”.
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Sul range di ranking scelto per il fondo dei giocatori Vilardo crede che sia “troppo ristretto. Ha poco senso dare soldi a un giocatore appena fuori la top-100 e che qualche mese fa ha giocato gli Australian Open in un periodo del genere e di grande emergenza per tutti. Il problema, comunque, è sempre alla base: Thiem avrà sbagliato anche nei modi, ma il senso del suo discorso è condivisibile perché non devono essere i giocatori a versare del denaro ma solamente gli enti che governano il mondo del tennis. Il sistema è sbagliato e così non si può andare avanti”.
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