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L’imponente Stadium di Key Biscayne da 13.800 posti non è affatto una novità per Fabio Fognini. Il numero 1 d’Italia in Florida ha raggiunto il miglior risultato in un Masters 1000 con la semifinale del 2017 (che fa il paio con quella di Montecarlo di cinque anni fa) persa contro Rafael Nadal. Sotto il sole della Florida, intorno alle 21.00 italiane, ci sarà questa volta Nick Kyrgios per un posto negli ottavi: una sfida inedita, affascinante ma soprattutto aperta a qualsiasi risultato. Un test importante anche per capire le ambizioni del ligure in chiave top-10, con l’assalto al best ranking e all’Olimpo del tennis che partirà con la stagione sul rosso.
Anche per l’australiano ci sono i 360 punti da difendere per il penultimo atto raggiunto nella passata edizione, perso in tre tie-break e circa tre ore di battaglia con il futuro campione del torneo e attuale numero 1 al mondo Roger Federer. Una semifinale raggiunta all’esordio anche nell’unica altra apparizione nel torneo, nel 2016, quando fu Nishikori a sbarrargli la strada. Le condizioni discretamente rapide di Miami sembrano adattarsi perfettamente al gioco di Kyrgios, al ritorno sul circuito dopo il forfait a Indian Wells per un problema al gomito. Dopo il successo a Brisbane e gli ottavi agli Australian Open, Nick ha preso parte alla sfida casalinga di Davis persa contro la Germania. Poi un mese e mezzo senza match ufficiali disputati prima dell’esordio in appena quarantanove minuti contro Lajovic: 7 ace e appena cinque punti persi al servizio nell’intero arco della partita, una chiave tattica che inevitabilmente condizionerà la sfida con Fognini.
I favori del pronostico non sono dalla parte del taggiasco che ha comunque dalla sua il miglior avvio di stagione in carriera. L’unica macchia, fino ad ora, l’eliminazione all’esordio di Indian Wells contro Chardy, non tanto per l’avversario (che ha dimostrato di essere in un ottimo momento anche a Miami eliminando Dimitrov), quanto per l’evoluzione dello score di una partita persa con set e due break di vantaggio. Fabio ha avuto dunque due settimane per rifiatare dopo uno swing sul rosso durissimo e culminato con il successo a San Paolo: un esordio soft contro il diciottenne Kuhn (reduce dal primo successo sul circuito maggiore contro King) dopo il bye e una tranquillità, si spera, ritrovata. A Key Biscayne Fognini può infatti contare dell’affetto di Flavia Pennetta e del piccolo Federico, protagonista indiscusso delle ‘storie’ su Instagram, oltre che dell’amico Bobo Vieri, presenza fissa nel suo box durante i match nel torneo. Un assaggio di ‘casa’ quantomai utile a migliaia di chilometri di distanza dalla sua Liguria che ritroverà tra una decina di giorni per provare a trascinare l’Italia in semifinale di Davis.
Prima, però, nel mirino ci sono gli ottavi di finale di Miami in un match che si preannuncia divertente sotto ogni punto di vista. Sia Fognini che Kyrgios sono degli ‘shotmaker‘, tanto creativi quanto imprevedibili nella componente psicologica. Sarà una sfida probabilmente impostata su pochi colpi, con l’australiano che proverà quanto prima a verticalizzare il gioco e togliere ritmo all’azzurro. Il compito tutt’altro che semplice per Fognini dovrà essere quello di far colpire più palle possibili al suo avversario, facendone emergere i possibili dubbi dopo un’assenza dal Tour comunque importante. Fondamentale, ovviamente, non perdere la testa. Due caratteri forti in campo, una miscela potenzialmente esplosiva: guardare il meno possibile quanto accade dall’altro lato della rete tra un punto e l’altro ed evitare di farsi irretire ancor prima di ogni analisi tecnico-tattica contro un avversario sempre difficile da affrontare, nel bene e nel male. Lo Stadium di Crandon Park è pronto per lo show: Fognini e Kyrgios, tocca a voi.