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Fognini: “Nel 2020 niente tennis. Calcio? Sono matti, vogliono giocare con i morti”

Fabio Fognini - Foto Ray Giubilo
Fabio Fognini - Foto Ray Giubilo

Ho sentito Djokovic, Dimitrov, Lopez e Federer, che è in Svizzera bello tranquillo. Io ho una mia idea: nel 2020 non si gioca più. Come fa un direttore di torneo a prendersi la responsabilità della salute di giocatori, staff, media, spettatori? Ne parlavo ieri in chat con Perin, Criscito e Viviano, i miei amici calciatori. Va bene il discorso economico, ma io finché non sono sicuro al 110% non mi muovo. Perderò punti e soldi? Pazienza”. Queste le parole di Fabio Fognini nel corso di un’intervista al Corriere della Sera sul futuro della stagione. C’è spazio per un attacco al mondo del calcio:Per me sono matti. Sono morte migliaia di persone e pensano al pallone. Scherzano con la salute delle persone, inseguono solo il business. Che senso ha riaprire senza spettatori? Che senso ha San Siro vuoto? Non esiste, dai…“.

E sulla quarantena: “La mia paura non è prendere il virus ma trasmetterlo – ha spiegato Fognini I primi giorni sono stati duri: eravamo tesi, preoccupati. Poi sono entrato nel meccanismo: lei allatta la bimba (Farah, nata lo scorso 23 dicembre, ndr), io gioco con Federico (l’altro figlio della coppia, ndr) e ogni tanto passo l’aspirapolvere. E ci siamo sciolti. Sto cercando di convincere Flavia a tornare nel 2021, come Kim Clijsters. Ho parlato con la Schiavone e Barazzutti, loro la allenano e io le faccio da manager: ho già pronto il programma dei tornei

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