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Fabio Fognini e Camila Giorgi non sbagliano nella notte di giovedì 17 gennaio e tingono ancor più d’azzurro gli Australian Open 2019. I due numeri 1 italiani avanzano al terzo turno con la sicurezza propria dei top-player e delle teste di serie più alte, risparmiando energie importanti per dare l’assalto alla seconda settimana, primo piccolo traguardo di una stagione agli albori ma già iniziata col piglio giusto.
FOGNINI RE DEI TIE-BREAK – Quattro tie-break su quattro portati a casa, nessun set lasciato per strada. Fabio poco ‘crazy’ e molto concreto, non ha voglia di scherzare e complicarsi la vita facendo autocritica anche sui piccoli ma inevitabili passaggi a vuoto, come quello nel terzo set contro Leo Mayer. Adesso Pablo Carreno Busta, prima testa di serie sulla sua strada per saggiare le aspirazioni di Fognini, che ha nel mirino il suo secondo ottavo di finale consecutivo. Servirà la solidità da fondo e al servizio già palesata nei primi due round precedenti, tenuta fisica e pazienza contro un avversario che solitamente regala poco. La vittoria numero 50 in carriera in uno Slam è lì, pronta ad essere colta per confermare l’ottimo stato di salute di Fabio sulla falsariga di uno splendido 2018, per ripartire più convinto che mai per l’assalto all’agognata top-10.
GIORGI FLASH – Camila avrà preso un po’ troppo sul serio il tentativo di abbreviare i match a Melbourne. Nei primi due turni contro Jakupovic e Swiatek non ha neppure toccato l’ora di gioco, rifilando un 6-0 a testa alle proprie avversarie e lasciando per strada un totale di cinque game. Un ruolino di marcia invidiabile, uno stato di forma che sembra strepitoso e una felicità che traspare dalle sue dichiarazioni: “Probabilmente sto giocando il miglior tennis della mia vita”, ha commentato l’azzurra e contraddirla sembra impresa ardua. Ma adesso si fa sul serio: per un posto negli ottavi di finale affronterà la testa di serie numero 7 Karolina Pliskova, battuta solamente una volta nei cinque precedenti. I favori del pronostico non penderanno dalla parte dell’italiana, capace però di accendersi nei grandi appuntamenti e a maggior ragione contro avversarie che la precedono in classifica, come dimostrano le nove vittorie in carriera contro una top-10. Il primo ottavo di finale a Melbourne non è utopia.