E’ lunedì pomeriggio: a Montecarlo Fabio Fognini continua a vedere i fantasmi di un inizio di stagione difficile, difficilissimo. Sul campo centrale del Principato il ligure è sotto 6-4 4-1 e palla break per un Andrej Rublev che non sembra avere compassione di un avversario che sembra essersi infilato in un tunnel nero senza luce. “Sono solo, sono solo” dice Fabio al cambio di campo al suo box con Corrado Barazzutti che assiste in silenzio mentre Flavia Pennetta prova ad incoraggiarlo “Dai che ce la fai”. Perché Fabio più che contro gli avversari sembra giocare contro se stesso: in un tourbillon di emozioni indecifrabili. Rublev è ad un passo dalla vittoria, ma su una delle palle break concesse Fabio trova l’ace di seconda. Un colpo che, sulla terra battuta, si vede raramente su un campo da tennis. Ma è quello il turning point, il momento di non ritorno, che cambia la storia di questo torneo.
Fognini incredibilmente rimonta, vince il secondo set e poi gioca un terzo parziale di grande livello riuscendo a tornare alla vittoria. Il mercoledì il tennista di Arma di Taggia dovrebbe incontrare il francese Gilles Simon in una partita sempre ostica viste le caratteristiche del transalpino: ma Simon alza bandiera bianca prima di scendere in campo per acciacchi fisici: Fognini dall’eliminazione si ritrova agli ottavi di finale.
Segnali su segnali che proiettano il numero due d’Italia in un match molto complicato contro Alexander Zverev. Il numero tre del mondo però viene totalmente dominato: Fabio fisicamente è lo stesso giocatore del lunedì, ma nella testa è scattato un click, la lampadina che fa luce nei meandri della psiche del ligure che comincia a ritrovarsi. E quando gioca a tennis pochi sono in grado di tenergli botta. Nei quarti di finale c’è la classica prova del nove: quel Borna Coric che per batterlo devi giocare una partita solida, perché sennò ti batte lui. Fabio va sotto, sembra una montagna da scalare: ma quando i cocci sono al posto giusto è più facile scalare una montagna. Fognini lo fa, infiamma il centrale e vince una partita da grande giocatore.
Per molti sarebbe stato sufficiente tutto ciò, per Fabio no: Fognini entra in campo contro Rafael Nadal, uno che su questi campi ha perso giusto due partite a briscola e tressette, e compie un capolavoro. Uno dei più grandi della sua carriera: da un ace di seconda Fognini è risorto perché il tennis, e lo sport in generale, regalano storie così. “Speriamo di regalarci una bella Pasqua” ha affermato il ligure dopo la vittoria con lo spagnolo: il mondo si è davvero capovolto in cinque giorni.