Nel corso dell’intervista esclusiva ai microfoni di Sportface.it, rilasciata insieme a Matteo Gigante nel programma Spazio Tennis Live su Twitch, Flavio Cobolli ha fatto il punto su quanto di buono ottenuto negli ultimi tempi, prima di tornare a pensare al futuro. Ancora fresco nella mente il primo match vinto in carriera nelle qualificazioni di un Masters 1000, giocato a Monte Carlo in virtù di una wild card concessa dagli organizzatori. Nel primo incontro la grande prova di forza sul numero 63 del mondo Hugo Gaston (6-4 6-2), e poi l’impresa sfiorata contro Emil Ruusuvuori, contro cui si è arreso in tre set. “L’esperienza di Monte Carlo è stata magnifica, ho provato emozioni inedite – ha dichiarato il tennista romano –, nella partita con Gaston sono stato bravo ad evitare che entrasse in ritmo, poi purtroppo il giorno dopo non sono riuscito a rimanere concentrato fino in fondo, perdendo l’opportunità di accedere al tabellone principale”.
Giocare uno dei tornei più importanti del mondo è un’emozione che non si dimentica. Flavio ha raccontato com’è nata: “Mi trovavo con Matteo Gigante al Challenger di Sanremo, dove siamo arrivati in fondo in doppio; inizialmente gli organizzatori di Monte Carlo mi hanno comunicato che, pur essendo fra i nomi plausibili per una wild card, non l’avrei ottenuta. Poi fortunatamente hanno cambiato idea e ho avuto questa magnifica opportunità, è stato incredibile”. Seppur con qualche posizione di classifica in meno, Cobolli non ha mai dato impressione di essere inferiore ai suoi avversari. Sulle differenze di ranking ha poi commentato: “Il divario tecnico tra il 500 ed il 60 del mondo non è poi così ampio. Moltissimo sta nell’atteggiamento, anche fra un punto e l’altro, e nei piccoli particolari. È li che si gioca la vera partita ed in questo senso devo crescere molto”.
Fra gli eventi di una stagione cominciata con il piede giusto, il diciannovenne capitolino può vantare anche l’esperienza in Coppa Davis come “sesto uomo” a Bratislava, dove l’Italia ha battuto la Slovacchia in trasferta. “L’esperienza di Bratislava è stata la migliore della mia vita, non esiste qualcosa di più formativo di stare con i ragazzi della Nazionale. Nello specifico mi ha stupito Jannik Sinner, è un professionista serio in ogni singolo aspetto e passare del tempo con lui è stato d’ispirazione”. Passato e presente, ma anche futuro, perché Flavio Cobolli tornerà presto in campo. “Giocherò un torneo tra l’ATP 250 di Belgrado e l’ATP 500 di Barcellona, poi ritornerò a Roma per giocare il Challenger del Garden, appuntamento a cui tengo molto. Successivamente ci sono gli Internazionali BNL d’Italia, dove probabilmente partirò dalle qualificazioni, a cui seguirà l’ATP 250 di Lione”.
L’Italia del tennis continua a crescere, e lo fa sotto il segno di talenti puri come quello di Cobolli. Le premesse sono positive e la convinzione è che presto, ma molto presto, si tornerà a parlare di lui.