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Finali Coppa Davis 2019, girone F: convocati, analisi e precedenti

Fabio Fognini - Foto Antonio Fraioli

L’Italia pronta a fare il suo esordio nelle finali di Coppa Davis 2019. In quel di Madrid, gli azzurri guidati da capitan Barazzutti sono stati sorteggiati con le ostiche compagini di Canada e Stati Uniti, a cui però manca qualche punto cardine. Il tricolore invece, guidato da Matteo Berrettini e Fabio Fognini, è pronto a stupire. Di seguito convocati, analisi e precedenti.

GRUPPO F – Canada, Italia e Stati Uniti

CANADA – Appena 14esimo nel ranking mondiale per nazioni, attualmente il Canada vale probabilmente un posto tra le prime otto. A Madrid grazie alla vittoria in rimonta nello spareggio di Bratislava (la Slovacchia conduceva 2-1 dopo il doppio), nel frattempo i due giovani Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime sono cresciuti e possono competere ai più alti livelli. A completare il roster del team capitanato da Frank Dancevic ci sono Brayden Schnur (che ha rilevato all’ultimo momento Milos Raonic, infortunato)  e Vasek Pospisil, ovvero altri due giocatori in grado di ben figurare sul duro. Pur non avendo nemmeno un Top-10, il Canada può vantare tre tennisti tra i primi 35 della classifica ATP (Shapovalov 15, Auger-Aliassime 21, Raonic 31) e il tallone d’Achille della squadra nordamericana potrebbe essere la condizione non ottimale del giovanissimo Felix. Dal canto suo, dopo aver perso i sei mesi iniziali del 2019 a causa di un infortunio, Pospisil è rientrato a Wimbledon con una classifica attorno ai 200 ma già agli US Open ha mostrato segnali di ripresa battendo Khachanov al primo turno; nelle ultime settimane lo stato di forma del 29enne di Vernon si è evidenziato con i quattro turni superati nel 1000 di Shanghai (due nelle quali e altrettanti nel main-draw) e le vittorie nei challenger di Las Vegas e Charlottesville.

Sono esattamente 90 le edizioni di Davis Cup disputate dal Canada e nei 155 incontri disputati il bilancio è di 67 vittorie e 88 sconfitte. Semifinalista alla sua prima apparizione (1913, sconfitto dagli Stati Uniti) il Canada ha dovuto attendere un secolo per replicare il suo miglior piazzamento: nel 2013 infatti il team di capitan Laurendeau ha battuto Spagna e Italia prima di cedere di misura in trasferta alla Serbia dopo essere stata avanti 2-1.

Questo il record individuale – singolare e doppio – dei canadesi nella competizione: Auger-Aliassime 1-2 (1-1, 0-1), Pospisil 17-17 (9-10, 8-7), Schnur 0-2 (0-2, 0-0), Shapovalov 7-4 (7-3, 0-1).

ITALIA – In conclusione di una stagione storica per il tennis italiano – con due suoi rappresentati che hanno raggiunto la Top-10 – la formazione di Corrado Barazzutti si presenta a Madrid con la giustificata ambizione di poter recitare un ruolo da protagonista. La storica qualificazione di Matteo Berrettini alle ATP Finals di Londra e la prima vittoria italiana in un Masters 1000, messa a segno da Fabio Fognini a Monte Carlo, sono stati peraltro solo la vetta di un movimento che ha fatto registrare altri picchi interessanti come ad esempio la vittoria di Lorenzo Sonego sull’erba di Antalya e il Masters NextGen vinto dal nuovo talento Jannik Sinner. In Spagna però Barazzutti ha portato, oltre a Berrettini, Fognini e Sonego, Andreas Seppi e Simone Bolelli, quest’ultimo evidentemente per il doppio.

L’Italia ha staccato il pass per le Finals battendo a domicilio l’India per 3-1 negli spareggi di febbraio. Nove mesi fa il mattatore fu Seppi (che vinse due singolari) ma in Spagna i titolari saranno Fognini e Berrettini per il singolare mentre Andreas verrà probabilmente dirottato in doppio con Bolelli, sempre che il coach azzurro non voglia proporre Simone in coppia con Fognini. Al debutto nel 1922, la nazionale azzurra ha disputato 251 incontri nella competizione con un bilancio di 164 vinte e 87 perse. Prima di vincere la sua unica insalatiera (1976), l’Italia aveva già disputato due finali consecutive sfidando a domicilio l’Australia nel challenge round (1960-61) e rimediando altrettante sconfitte. In totale le finali che hanno visto protagonista l’Italia sono dunque 7; oltre alle tre suddette, sono arrivate le sconfitte esterne del 1977 (Australia), 1979 (Stati Uniti) e 1980 (Cecoslovacchia) e quella interna, molto sfortunata, del Forum di Assago nel 1998 persa contro la Svezia.

Due anni dopo quella sconfitta l’Italia retrocesse in G1 e nel 2003 scivolò addirittura in G2, dal quale è riemersa dopo una sola stagione battendo Georgia, Bulgaria e Polonia; nel 2011 infine, battendo nel play-off il Cile, il ritorno nel World Group, di cui nel 2014 è stata semifinalista.

Questo il record individuale degli italiani in Coppa Davis: Berrettini 1-1 (1-0, 0-1), Bolelli 19-15 (7-9, 12-6), Fognini 28-13 (21-8, 7-5), Seppi 24-21 (20-19, 4-2), Sonego 0-0

STATI UNITI – Sesta nel ranking mondiale e sesta testa di serie delle Finals, la squadra statunitense viene dalla avvincente semifinale persa di un soffio a Zadar, in Croazia, lo scorso settembre. In quella occasione, dopo essere stati sotto 0-2, gli USA vinsero il doppio e Querrey sconfisse a sorpresa Cilic rimandando tutto all’ultimo singolare; qui Tiafoe si portò avanti due set a uno prima di crollare contro Borna Coric.

Per la trasferta madrilena Mardy Fish dovrà fare a meno di John Isner e quindi ha deciso di affidarsi a Sam Querrey, Reilly Opelka, Frances Tiafoe, Taylor Fritz e Jack Sock. Quest’ultimo, pur essendo uscito dalle classifiche di singolare, resta un doppista di ottimo livello e potrebbe dare il suo significativo apporto. Al momento attuale gli Stati Uniti hanno otto giocatori tra i primi 100 del mondo e i quattro singolaristi scelti da Fish sono tutti tra la trentesima e la cinquantesima posizione ma particolarmente adatti alle condizioni di gioco delle Finals.

Fritz (32) ha giocato tre finali nel 2019, vincendo sull’erba di Eastbourne e perdendo a Los Cabos e Atlanta; Opelka (33) ha conquistato il suo primo titolo a New York mentre Querrey (44), pur senza vincere tornei, ha chiuso la stagione con qualche buon risultato mentre il giovane Tiafoe (47) aveva iniziato bene (quarti a Melbourne e Miami) per poi calare.

In Davis Cup fin dalla prima edizione, gli USA vantano numerosi record tra cui quello delle insalatiere vinte (32) e degli incontri vinti consecutivamente (ben 17, tra il 1968 e il 1973) anche se non alzano il trofeo dal 2007, quando sconfissero in finale la Russia per 4-1. In quella occasione la squadra di Patrick McEnroe era forte di Roddick e Blake in singolare e dei gemelli Bryan in doppio. Sono 291 gli incontri degli USA in Davis Cup con un bilancio di 219 vittorie e appena 72 sconfitte. Nel 1987 la nazionale a stelle e strisce ha macchiato il proprio record di presenze nel WG con l’unica retrocessione in G1 della sua storia, maturata dopo le sconfitte in Paraguay e in casa con la Germania (entrambe per 3-2).

Questi i record dei tennisti statunitensi in Coppa Davis: Fritz 0-0, Opelka 0-0, Querrey 11-9 (10-9, 1-0), Sock 7-3 (4-3, 3-0), Tiafoe 0-2 (0-2, 0-0).

HEAD-TO-HEAD NAZIONI

Stati Uniti-Italia 7-3

Dei dieci confronti diretti tra statunitensi e italiani, ben sette sono stati finali. Sei volte le nazionali in questione si sono sfidate nella finale interzone (4-2 USA) mentre nel 1979 al Civic Auditorium di San Francisco in palio ci fu il trofeo e finì 5-0 per la squadra di Tony Trabert con gli azzurri che – complice anche l’infortunio di Barazzutti nel primo singolare – non riuscirono a conquistare nemmeno un set. L’ultima volta che USA e Italia si sono affrontate è stato nel 1998 a Milwaukee con in palio la qualificazione per la finale; gli ospiti, capitanati da Paolo Bertolucci, vinsero agevolmente 4-1 con Gaudenzi e Sanguinetti che si aggiudicarono i primi due singolari battendo rispettivamente Gambill e Todd Martin e lo stesso Gaudenzi insieme a Nargiso chiusero la pratica battendo Gimelstob/Martin in doppio.

H2H: Opelka-Fognini 1-0, Fritz-Bolelli 1-0, Fritz-Sonego 1-0, Fritz-Fognini 1-1, Tiafoe-Seppi 1-0, Berrettini-Tiafoe 1-0, Fognini-Tiafoe 2-0, Tiafoe-Bolelli 1-0, Bolelli-Querrey 1-0, Seppi-Querrey 5-2, Querrey-Berrettini 1-0, Fognini-Querrey 2-0, Sock-Fognini 2-1, Berrettini-Sock 1-0.

Stati Uniti-Canada 15-0

Nazioni confinanti, Stati Uniti e Canada si sono affrontate quindici volte dal 1913 al 1965 e gli USA hanno sempre vinto, perdendo appena tre partite.

H2H: Auger-Aliassime-Opelka 1-0, Shapovalov-Tiafoe 3-1, Shapovalov-Fritz 1-0, Shapovalov-Querrey 1-0, Sock-Pospisil 2-0, Querrey-Pospisil 1-1, Opelka-Schnur 1-0, Schnur-Querrey 1-0.

Canada-Italia 1-0

L’unico precedente risale al 2013 e si giocò a Vancouver. Nella prima giornata, chiusa in parità, Seppi recuperò due set a Pospisil e portò all’Italia il primo punto, poi pareggiato dai padroni di casa grazie alla vittoria di Raonic su Fognini; il doppio si concluse 15-13 al quinto set in favore di Nestor/Pospisil su Bracciali/Fognini e infine Raonic si impose a Seppi in quattro set per il definitivo 3-1 canadese.

H2H: Seppi-Schnur 1-0, Auger-Aliassime-Fognini 1-0, Berrettini-Auger-Aliassime 1-0, Shapovalov-Seppi 1-0, Shapovalov-Berrettini 1-0, Shapovalov-Fognini 2-0, Pospisil-Fognini 1-0, Seppi-Pospisil 3-2.

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