Quando manca ormai meno di una settimana alla prima, storica edizione delle finali di Davis Cup alla Caja Magica di Madrid, passiamo in rassegna uno per uno i sei gruppi nei quali sono state suddivise le diciotto nazionali partecipanti. Nel dettaglio il gruppo A con Francia, Giappone e Serbia: un raggruppamento che vede la presenza di Novak Djokovic.
GRUPPO A – Francia, Giappone e Serbia
FRANCIA – Designata testa di serie in virtù della sua prima posizione nel ranking per nazioni, la Francia di Sebastien Grosjean è senza dubbio una delle principali favorite a mettere le mani sull’insalatiera di Dwight Davis. Finalisti nelle ultime due edizioni, i galletti possono contare su un team completo sia nei singolari che in doppio ma troppe volte sono rimasti vittime di loro stessi o di scelte non del tutto azzeccate. Per provare a conquistare la coppa per l’undicesima volta, Grosjean ha scelto Gael Monfils, Benoit Paire, Jo-Wilfried Tsonga, Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert. I francesi hanno dodici giocatori tra i primi cento del ranking (10 nei primi 70) e quindi l’imbarazzo della scelta; Grosjean ha scelto la strada dell’esperienza affidandosi a singolaristi dai trent’anni in su e sacrificando Lucas Pouille, che l’anno scorso perse il quarto e decisivo match nella finale di Lilla con la Croazia. Nel complesso, la Francia dovrebbe riuscire a qualificarsi senza troppi problemi per i quarti ma sarà importante farlo da vincitrice del gruppo in quanto da miglior seconda finirebbe per scontrarsi subito con i padroni di casa della Spagna o, in alternativa, la Russia.
La Francia ha disputato in tutto 99 edizioni della Davis, giocando 258 incontri (169 vinti, 89 persi) e vincendo 10 volte il trofeo (sei consecutive dal 1927 al 1932 e quattro nell’Era Open: 1991, 1996, 2001 e 2017) a fronte di nove finali perse.
Questo il record individuale – singolare e doppio – dei cinque francesi nella competizione: Monfils 12-2 (12-2, 0-0); Paire 1-0 (1-0, 0-0); Tsonga 27-10 (21-9, 6-1); Herbert 7-2 (0-1, 7-1); Mahut 10-4 (1-2, 9-2).
GIAPPONE – Privo del suo talento più consolidato, quel Kei Nishikori che ha dovuto chiudere anzitempo il 2019 a causa di malanni fisici che ne hanno condizionato l’intera carriera, il Giappone di Satoshi Iwabuchi sulla carta dovrebbe essere la cenerentola del gruppo. Ma, come abbiamo ripetuto fino allo sfinimento, il tennis si gioca sul campo e non sulla carta e quindi i “samurai” del Sol Levante potrebbero in qualche modo creare grattacapi alle due più blasonate avversarie. Anche se per trovare il primo nipponico nel ranking (escluso Nishikori) si deve scendere fino alla posizione n°72, occupata da Yoshihito Nishioka, e l’unico altro nella Top-100 è Yasutaka Uchiyama (86), gli altri due convocati per il singolare sono appena oltre: Yuichi Sugita è 108, Taro Daniel 110. Infine, per il doppio Iwabuchi si è affidato a Ben McLachlan, neozelandese naturalizzato giapponese e n°46 del ranking di doppio, specialità nella quale ha vinto quattro titoli cambiando diversi partner.
Il Giappone sarà a Madrid grazie al successo ottenuto nei play-off a spese della Cina, un sofferto 3-2 in trasferta (a Gundong) con i padroni di casa che si sono trovati avanti 2-1 dopo il doppio. Attualmente occupa la posizione n°17 del ranking per nazioni e può vantare 85 partecipazioni alla Davis con la finale del 1921 – persa 5-0 a Forest Hills contro gli Stati Uniti – come miglior risultato. Sono 192 gli incontri sostenuti dal Giappone nella competizione, con un record di 108 vinti e 84 persi.
Questo il record individuale dei giapponesi in Coppa Davis: Daniel 6-6 (6-6, 0-0), McLachlan 1-3 (0-0, 1-3), Nishioka 4-5 (4-3, 0-2), Sugita 9-10 (8-5, 1-5) e Uchiyama 5-10 (2-1, 3-9).
SERBIA – La presenza di Novak Djokovic ha inevitabilmente fatto salire le quotazioni della compagine capitanata da Nenad Zimonjic. Oltre all’ex numero uno del mondo, il due volte campione di Wimbledon in doppio ha convocato per le Finals di Madrid anche Dusan Lajovic, Filip Krajinovic, Viktor Troicki e Janko Tipsarevic. In senso assoluto, con Djokovic in campo la Serbia parte (quasi) sempre da un potenziale vantaggio di 1-0 ma sul secondo singolarista e il doppio vi sono assai meno certezze. Dopo la rinuncia ai giovani Djere e Kecmanovic, il capitano si è affidato a giocatori di una certa esperienza ma Lajovic (34) non ha particolare attitudine alle superfici veloci mentre Krajinovic (39) viene da un 2019 piuttosto positivo in cui ha scalato oltre cinquanta posizioni nel ranking e giocato ben quattro finali tra circuito maggiore e Challenger. Difficile capire invece quale potrà essere l’apporto di Troicki – ex-numero 12 del mondo ma scivolato in classifica oltre la 150esima posizione – e Tipsarevic, anche se la particolarità della manifestazione potrebbe in qualche modo esaltarne il temperamento e l’attitudine, come dimostrato nel 2010 quando furono tra i protagonisti dell’unica insalatiera conquistata dalla Serbia.
Per essere tra le diciotto elette di Madrid la Serbia ha dovuto superare nello scorso febbraio il play-off contro l’Uzbekistan. Priva di Djokovic, la squadra di Zimonjic si è portata sul 2-0 ma, raggiunta sul 2-2, si è trovata ad un set dalla sconfitta quando Fayziev ha fatto suo il primo set contro Krajinovic, uscito poi alla distanza. Attualmente la Serbia occupa l’ottava posizione nel ranking e vanta 25 presenze in Davis con il titolo conquistato nel 2010 quale miglior risultato (oltre alla finale persa in casa contro la Rep.Ceca nel 2013); sono 64 gli incontri sostenuti dalla Serbia, di cui 44 vinte e 20 perse.
Questi i record dei serbi in Coppa Davis: Djokovic 34-10 (31-7, 3-3), Krajinovic 6-5 (6-2, 0-3), Lajovic 10-8 (10-8, 0-0), Tipsarevic 41-18 (34-15, 7-3), Troicki 23-14 (17-11, 6-3).
HEAD-TO-HEAD NAZIONI
Francia-Serbia 1-1
Sono appena due i precedenti tra Francia e Serbia; il primo fu la finale del 2010, disputata sul duro indoor della Belgrado Arena e vinta dalla squadra locale per 3-2. In quella occasione, i francesi si trovarono avanti 2-1 dopo la seconda giornata grazia al successo di Monfils su Tipsarevic e del doppio Clement/Llodra che recuperò da 0-2 contro Troicki/Zimonjic. Nella terza però gli ospiti non raccolsero nemmeno un set e, dopo la netta vittoria di Djokovic su Monfils, Troicki travolse Llodra 6-2/6-2/6-3 e diede il via ai festeggiamenti.
Per la rivincita i francesi dovettero attendere sette anni; la semifinale mondiale del 2017 si giocò sulla terra rossa di Lille e i serbi, privi di Djokovic, iniziarono bene portandosi avanti 1-0 grazie a Lajovic che sconfisse Pouille. Nel prosieguo della sfida però il maggior valore dei padroni di casa emerse e Tsonga (due successi in singolare) insieme al doppio Herbert/Mahut consentirono alla Francia di staccare il biglietto per la finale, poi vinta contro il Belgio nella stessa località.
Per la cronaca, il sito ufficiale della Davis riporta anche altri otto precedenti ma sono tutti riferiti a prima della suddivisione della Jugoslavia nei diversi stati e quindi non li riteniamo attendibili in tal senso.
Monfils-Tipsarevic 4-2, Djokovic-Monfils15-0, Monfils-Krajinovic 1-0, Monfils-Troicki 5-0, Monfils-Lajovic 1-0, Tsonga-Lajovic 3-0, Djokovic-Tsonga 17-6, Tsonga-Tipsarevic 1-0, Tsonga-Troicki 4-3, Paire-Troicki 1-1, Paire-Djokovic 1-1, Krajinovic-Paire 1-0, Paire-Lajovic 1-1, Tipsarevic-Paire 1-0, Mahut-Tipsarevic 2-1, Krajinovic-Mahut 2-1, Djokovic-Mahut 2-0, Lajovic-Mahut 1-0, Troicki-Mahut 2-1, Djokovic-Herbert 1-0, Herbert-Lajovic 1-0, Krajinovic-Herbert 2-0
Francia-Giappone 4-0
Sono quattro invece i precedenti tra Francia e Giappone, con il team europeo sempre vittorioso. Dopo due sfide risalenti al periodo dei “moschettieri” e che videro le nazionali affrontarsi nella finale interzone a Forest Hills e Boston per due anni consecutivi (nella prima occasione il nipponico Takeichi Harada ebbe la meglio sia su Lacoste che su Cochet ma in doppio insieme a Tawara raccolsero appena due giochi contro Brugnon/Cochet), per tornare a sfidarsi dovettero attendere l’Era Open e precisamente il primo turno del WG 1981. Al Roland Garros, il ritiro di Gilles Moretton nel primo singolare mise in lieve apprensione i padroni di casa che però rimediarono subito con Thierry Tulasne che inflisse un triplice 6-0 a Shinichi Sakamoto, anticamera del 4-1 conclusivo. Con lo stesso score, sempre al primo turno del WG ma nel 2017, la Francia ha espugnato l’Ariake Coliseum di Tokyo chiudendo la pratica già dopo le prime due giornate con Gasquet, Simon e il doppio Herbert/Mahut che non hanno ceduto nemmeno un set ai locali privi di Nishikori.
Monfils-Daniel 1-0, Monfils-Sugita 2-0, Tsonga-Daniel 1-0, Uchiyama-Paire 1-0, Paire-Nishioka 1-0, Sugita-Paire 1-0, Herbert-Sugita 1-0, Uchiyama-Herbert 1-0, Nishioka-Herbert 1-0, Mahut-Nishioka 1-0, Sugita-Mahut 1-0
Serbia-Giappone 0-0
Infine, non ci sono precedenti tra Serbia e Giappone, fatta eccezione per la sfida del 1931 vinta dai nipponici a Zagabria contro l’allora Jugoslavia.
Daniel-Djokovic 1-0, Lajovic-Daniel 1-0, Sugita-Lajovic 1-0, Krajinovic-Daniel 2-0, Krajinovic-Sugita 1-0, Krajinovic-Nishioka 1-0, Troicki-Nishioka 1-0, Tipsarevic-Daniel 1-0, Tipsarevic-Nishioka 1-0, Tipsarevic-Sugita 1-1