L’Italia esce malconcia dalla prima giornata contro la Svizzera. Un 2-0 pesante per le ragazze di Tathiana Garbin nell’incontro di World Group II di Fed Cup. Una Fed Cup che alla vigilia si preannunciava ricca di spunti, e di particolare interesse viste le due protagoniste. Per Sara Errani è un ritorno amaro contro la Bencic mentre Camila Giorgi cede a sorpresa contro Golubic.
ERRANI LOTTA MA NON BASTA – Lotta, sacrificio, attributi. Nel lungo periodo di stop Sara Errani non ha perso le caratteristiche che da sempre l’hanno contraddistinta. C’era qualche dubbio in più sul livello di tennis della romagnola. Dubbi che poi si sono tramutati in realtà nel corso di un match alquanto complicato. Belinda Bencic infatti, al contrario dell’azzurra, ha parecchi minuti nelle gambe oltre ad una fiducia accumulata in questo inizio 2019, a partire dalla Hopman Cup. Errani rimandata, ma poco imputabile.
GIORGI, KO INASPETTATO – Decisamente più rimpianti desta la sconfitta di Camila Giorgi, su cui erano riposte le aspettative maggiori. Non si discute il tennis della maceratese, che però quest’oggi incappa nella classica giornata “no”, dove risulta parecchio discontinua. Onore e merito alla Golubic, dal delizioso rovescio ad una mano con cui più volte ha trovato la soluzione vincente. Ci si può e ci si deve aspettare di più da una giocatrice come la Giorgi, soprattutto in un periodo in cui sembrava aver acquisito la maturità giusta: giocare male ed aver portato a casa il punto sarebbe stato un grande segnale in questo senso.
PROSPETTIVE – Tralasciando le prestazioni singole, va analizzata la situazione buia a questo punto della contesa. L’Italia è chiamata all’impresa nella giornata di domenica. Un’impresa che sulla carta non è impossibile come potrebbe sembrare. Errani ha tutte le carte in regola per dare fastidio alla Golubic, a patto che la svizzera conceda qualcosa. Giorgi parte con i favori del pronostico contro Bencic, nonostante le numerose incognite. In caso di en plain nei singolari ci sarebbe un doppio tutto da scrivere.
