Fabio Fognini e la top-10, un sogno che può tornare di moda. Dopo il miglior avvio di stagione della carriera, il numero 1 italiano è tornato di prepotenza tra i primi 20 al mondo e può riprendere ad inseguire quantomeno il best ranking di 13 fatto registrare nel 2014. Proprio quattro anni fa il taggiasco aveva messo nel mirino l’olimpo del tennis mondiale prima di sciogliersi in primavera sull’amata terra rossa: la sconfitta con Tsonga, in rimonta e con un 6-0 al terzo negli ottavi di Montecarlo (con tangibili segni di nervosismo), ha di fatto minato le certezze del ligure con le successive eliminazioni precoci a Madrid e Roma. Quattro anni dopo, però, Fognini può riprovarci.
Nel ranking di lunedì 19 marzo, Fabio è al numero 18 con 2155 punti a sole 265 lunghezze dal neo top-10 Lucas Pouille, assente a Miami. Molto dipenderà proprio da Key Biscayne: l’azzurro deve difendere un’importante cambiale di 360 punti con la semifinale della passata stagione. Un bis, alla luce dei numerosi forfait e di una testa di serie tra le prime 16, non è impossibile ma servirà comunque un pizzico di fortuna nel tabellone e decisamente più concentrazione rispetto a Indian Wells. Nel primo 1000 stagionale, infatti, Fognini ha dilapidato un set e due break di vantaggio all’esordio contro Chardy in un match che sembrava alla portata e in completo controllo, lasciando per strada punti importanti per vivere con meno apprensione il ritorno sui campi di Miami dopo la splendida cavalcata del 2017.
Nella speranza di limitare i danni a Crandon Park, Fabio dovrà puntare tutto sul rosso tenendo bene a mente quanto accaduto nel 2014. Il taggiasco è un giocatore di indiscusso valore sul mattone tritato e l’obiettivo principale è quello di rientrare tra le prime 16 teste di serie per gli appuntamenti più importanti su terra battuta, con il clou rappresentato da Roma e Roland Garros.
Dopo Miami, infatti, Fognini può giocare con maggiore tranquillità avendo davvero poco da difendere: un primo turno a Montecarlo, Monaco e Budapest e un secondo turno a Madrid, prima degli ottavi di finale a Roma e il terzo turno a Parigi per un totale di 145 punti. Fabio può e deve fare meglio sulla superficie di gioco preferita: come dimostra anche il suo attuale numero 12 nella ‘Race to London’, il trentenne azzurro sta attraversando uno dei suoi migliori periodi di forma, macchiato solamente dall’improvviso e inaspettato ko ad Indian Wells. E sognare la top-10, a questo punto, è più che lecito.