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Stefano Napolitano è un nuovo tennista dell’Enjoy Sporting Club. Il ventisettenne di Biella approda a Roma alla ricerca di una nuova chance per tornare in alto: numero 152 del mondo nel 2017, il piemontese è ora fuori dai primi 500 giocatori della classifica ATP anche a causa dei tanti infortuni subiti. Sarà seguito dal team dell’Enjoy e in particolare da coach Francesco Aldi.
Napolitano e la missione rilancio – “Qui c’è tutto quello che serve per lavorare bene – dichiara Napolitano -. Ho trovato sin dall’inizio una grande sintonia con Francesco Aldi: è una persona che ho sempre apprezzato dal punto di vista professionale e umano, sono contento di avere l’opportunità di lavorare con lui. Cercavo un allenatore e una struttura per rilanciarmi e credo di aver fatto la scelta migliore per il mio presente e il mio futuro”. Vincitore di un Futures in Israele nel 2015 e del Challenger di Ortisei la stagione successiva, l’azzurro classe ’95 brillò al Roland Garros 2017, in cui superò le qualificazioni e batté Mischa Zverev al primo turno del tabellone principale prima di essere eliminato da Diego Schwartzman. Poi il buio: “Viviamo alla giornata. Sono reduce da problemi fisici piuttosto importanti, l’importante è ripartire dalle cose semplici cercando di trovare continuità nel lavoro quotidiano. Vedremo la strada dove ci porterà. Ho giocato tanto tempo convivendo con il dolore. Innanzitutto al gomito a cui poi sono stato operato; successivamente ho subito una lesione al tendine di un ginocchio. Ricominciare ad allenare il corpo dopo problemi di questo tipo non è semplice, di conseguenza l’obiettivo principale è restare sano e ritrovare il ritmo a 360°”.
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Lavorare è l’imperativo – Serio e determinato, Napolitano non ha mai perduto le speranze di raggiungere traguardi ancora inesplorati: “Ho sempre cercato di mantenere un approccio professionale. Gli infortuni danno una prospettiva diversa del percorso e delle possibilità che hai: mi serve ordine per provare a star bene. Per darmi una nuova chance ho dovuto imparare a sopravvivere. Ho superato tanti momenti difficili e la possibilità di ricominciare a lavorare seriamente è già una piccola vittoria”.
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