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Nella trascrizione ufficiale pubblicata a seguito della sentenza con cui la Corte federale australiana ha ridato il visto a Novak Djokovic si può leggere per intero il passaggio in cui il funzionario della polizia di frontiera interroga il tennista serbo e gli comunica che procederanno a ritirargli il visto. Questa parte di interrogatorio arriva dopo altri due e una sospensione di tre ore, dalle 00:52 del mattino alle 3:55. “DJOKOVIC: Non capisco, mi stai cancellando il visto o cosa? INTERVISTATORE: Questo è un avviso dell’intenzione di prendere in considerazione l’annullamento del visto ai sensi dell’articolo 116 del Migration Act 1958. Quindi, una volta che ti ho notificato questo avviso, ti darò tipo, sai, 20 minuti – o qualsiasi altra cosa se hai bisogno di più tempo puoi richiederlo – e devi fornirci i motivi per cui non dovremmo annullare il visto.
“DJOKOVIC: Non riesco davvero a capire cos’altro vuoi che ti fornisca. Ho fornito tutti i documenti che Tennis Australia e il governo del Victoria mi hanno chiesto nelle ultime tre/quattro settimane. Il mio agente ed io siamo stati in costante comunicazione con Tennis Australia e il governo dello Stato di Victoria, il panel medico… Mi hanno di avere l’esenzione medica per la vaccinazione. Ho fatto domanda, hanno approvato, non so proprio cos’altro vuoi che ti dica… Non capisco davvero quale sia il motivo per cui non mi permetti di entrare nel tuo paese – voglio dire, ho aspettato quattro ore e ancora non riesco a capire qual è il motivo principale. Mancanza di quali documenti? Di quali informazioni hai bisogno?”
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