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Un progetto ambizioso divenuto realtà. Affrontare insieme un percorso di crescita, umana e professionale, riconoscere i propri limiti e saperli superare attraverso il sacrificio e l’abnegazione. L’Oltrepò Tennis Academy, nata grazie alla passione e agli investimenti della famiglia Brambati, è tutto questo e molto di più. Centro Tecnico della provincia di Pavia e Lodi e sita in posizione strategica tra le grandi città del Nord-Ovest italiano, la struttura è già un punto di riferimento per agonisti e non. Dopo esattamente un anno di attività abbiamo analizzato il momento insieme a Fabrizio Brambati (fondatore di OTA insieme al cugino Andrea), ripercorrendo le fasi salienti di questa splendida iniziativa con uno sguardo al futuro.
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“Sono stati mesi difficili ma abbiamo tutti voglia di entrare dentro questa nuova normalità”. Sono queste le prime parole di Fabrizio Brambati, raggiante per la ripresa delle attività alla Oltrepò Tennis Academy. “Abbiamo appena riaperto e siamo certi di averlo fatto nel modo giusto, seguendo tutte le indicazioni e le norme sul distanziamento. Anche solo pensare di poter andare a giocare, prepararsi e scendere in campo è il segno che qualcosa si è mosso e che siamo sulla strada giusta”.
Una passione, quella per il tennis, da sempre nel cuore di tutta la famiglia Brambati. “Quando ero più giovane giocavo spesso e anche ad un buon livello. Sebbene motivi lavorativi mi abbiano costretto nel tempo a dover rinunciare a qualche ora di tennis in più, la voglia di competere e l’amore per questo sport continuano a crescere”. L’occasione giusta, alimentata da un forte spirito imprenditoriale e tanta voglia di creare qualcosa di importante, ha fatto la differenza. “Io e mio cugino siamo sempre stati grandi appassionati di sport – racconta il dottor Brambati – di tennis in particolare. Quando abbiamo avuto l’occasione non ci abbiamo pensato troppo e una volta acquistato un terreno all’asta ci siamo subito dati da fare. Seguendo mio figlio Massimo impegnato in diversi tornei nelle più varie parti d’Europa mi sono reso conto delle diverse opportunità offerte ai ragazzi, diversamente da quanto accade da noi in Italia. Spesso dalle nostre parti si tende ad avere un maggiore occhio di riguardo ai soci piuttosto che alla crescita sportiva degli atleti. Ci siamo detti subito di non creare il classico “Tennis Club” ma di voler offrire una struttura altamente qualificata a chi ha scelto di fare del tennis la propria vita e a chi ha solo voglia di divertirsi un po’. Vorremo veder crescere bimbi di 6-7 anni qui da noi e, perché no, diventare professionisti. Infine, ma non per ordine d’importanza, siamo orgogliosi di essere attrezzati al meglio per il Wheelchair Tennis, un’esperienza positiva per tutti a 360°. Le cose stanno andando nel migliore dei modi”.
Una crescita esponenziale, impreziosita dalla recente collaborazione con il team di Simone Vagnozzi. “Per i nostri ragazzi potersi interfacciare con un professionista del calibro di Vagnozzi – prosegue Brambati – è indispensabile. Non conoscevo Simone e sono rimasto stupito dalle sue qualità umane. È una persona disponibile, sempre pronta a tendere la mano e a dare preziosi consigli ai nostri maestri. Tecnicamente sono i risultati a parlare per lui, sia in veste di giocatore che da allenatore. Marco Cecchinato e Stefano Travaglia hanno fatto passi da gigante e dopo aver capito meglio che persona sia Simone non mi meraviglio dei loro exploit”.
Dal campo a tutto ciò che c’è intorno, in OTA nulla è lasciato al caso. Il Direttore Tecnico, Andrea Valdetara, aggiunge: “In Oltrepò Tennis Academy un tennista può trovare tutto quello che gli serve per l’avviamento al professionismo: oltre a uno staff tecnico di maestri di tennis e preparatori atletici, l’accademia dispone infatti di un nutrizionista, in grado di stilare e consigliare una dieta adatta a ciascun atleta, un Mental Coach Paolo Loner, Socio Fondatore dell’Associazione Italiana Coach Professionisti e co-fondatore del progetto Sport4Life e un team di fisioterapisti, FisioSport Pavia, altamente preparati in terapia manuale ad esercizio terapeutico, con la peculiarità di effettuare anche il recupero funzionale dello sportivo sul campo. In più, a disposizione non solo degli atleti, ma di chiunque volesse provarlo, in OTA c’è la Playsight, il servizio di video analisi che consente di migliorare la qualità di ogni allenamento commentandolo a video, con accesso anche da mobile, tramite l’apposita app”.
Chi sta provando ad emergere e a dire la sua con sempre maggiore convinzione è Massimo Brambati. Classe 2001 e classifica nazionale 2.4, Massimo sogna la top-50 e un futuro da professionista. “Ho iniziato a giocare a tennis all’età di sei anni grazie alla forte passione vissuta da sempre in famiglia e dopo aver provato tanti sport ho capito che questo era l’unico a piacermi veramente”. Da under 12 ho iniziato a vedere tutto con occhi diversi e due anni fa, nel 2018, credo di aver capito definitivamente che avrei voluto farne una professione e mi sto impegnando tanto per questo”. Una stagione importante, quella passata, che ha già lasciato il segno nel cuore e nella testa del giovane tennista lombardo. “Nel 2019 ho fatto il salto dal circuito Junior alle prime esperienze nei tabelloni di qualificazione dei $15.000 e $25.000; la prima cosa che si nota è il cambio di mentalità, in campo e fuori. Da Junior ci si ritrova spesso a viverla ancora come un gioco ed è anche giusto che sia così. In accademia le cose vanno bene, c’è un bel gruppo dove ci si supporta a vicenda nelle difficoltà. Non ho un idolo in particolare ma ammiro Roger Federer. Guardo tanto tennis in televisione, in particolare match lottati dove i protagonisti non sempre sono giocatori di punta. Bisogna imparare a soffrire”.
Il cammino della Oltrepò Tennis Academy prosegue.