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Diario di bordo: prime impressioni dal nuovo Challenger di Firenze

Challenger Firenze
Challenger Firenze

Il tennis professionistico torna a Firenze dopo più di vent’anni dalla scomparsa del torneo ATP, rimanendo nella splendida cornice del CT Firenze, un circolo non solo bellissimo ma anche ricco di storia che in primavera ospita ogni anno un ITF Grade 2 Under 18.

Avevo programmato di iniziare a seguire il torneo dal lunedì ma complice la trasferta della Cerretese Pallavolo Under 14 “targata” Sportface nei pressi di Firenze (e di nuovo vincente) decido che la giornata di sole sia troppo bella per non essere goduta a vedere del bel tennis.

Arrivo non appena il 19enne Francesco Forti ha portato a casa il primo set per 7-5 contro l’esperto Vlacav Safranek.

Trovo il ceco dolorante alla schiena e quasi in crisi isterica per via delle condizioni del campo a suo modo di vedere non ottimali. Safranek non sembra in grado di competere al meglio ma Forti è chiaramente bloccato dalla tensione e non riesce a tenere il servizio sul 7-5 4-2 né a brekkare nel successivo game da 15-40 senza che Safranek debba fare chissà cosa. È la prima volta che vedo Forti da pro, dopo averlo visto da junior (in cui è stato top 50), e l’impressione è che sia difficile capire il suo livello perché alterna buone accelerazioni ad errori banali, ma sembra un giocatore ancora acerbo dal punto di vista mentale. Arriva un black-out per Forti che dal 7-5 4-2 va sotto di break nel terzo ma qua di nuovo sale di livello avendo poco da perdere e, mentre mi raggiunge Stefano Travaglia, infila una serie di giochi consecutivi portandosi a servire sul 5-3: accenno a Steto quanto successo nel secondo set e quante difficoltà mi aspettassi sul 5-3 e viene fuori un game orribile con 4 brutti errori di Forti e tutto da rifare. Mi sposto intanto a seguire la partita insieme ad un gruppetto di appassionati del CT Villanova, circolo nel quale sono cresciuto tennisticamente, ed uno dei “vecchi” volponi del circolo con Safranek al servizio 30-40 sul 5-6 del terzo esclama “Ma un doppio fallo? Non ne ha fatto ancora uno!” e puntuale arriva il doppio fallo e la fine del match.

Safranek continua, come fatto per tutto il match, a discutere col giudice di sedia e poi battibecca anche col pubblico.

Mi sposto allora sul Centrale per seguire il terzo set di Andrea Basso opposto al brasiliano Joao Menezes.

Basso conduce sempre gli scambi ed all’inizio del terzo sembra poter scappare via sull’inerzia del 7-5 nel secondo ma spreca malamente prima un 15-40 con il brasiliano al servizio sullo 0-1 e poi un 15-30 sull’1-2 in quella che è una battaglia fra chi spinge e chi cerca la solidità. La partita si trascina al tiebreak dove un paio di colpi fortunati del brasiliano fanno la differenza ma la sensazione è che il match fosse tutto nella racchetta di Basso che ha pagato la propria discontinuità.

Il tempo di fare un breve saluto ad Alessandro Motti che sta allenandosi col compagno di doppio Julian Ocleppo ed è tempo di tornare a casa, ma da lunedì (pioggia permettendo) inizierà il tabellone principale e cercherò di seguire al meglio quello che si preannuncia essere un bellissimo torneo.

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