Darren Cahill è una figura di enorme importanza per Jannik Sinner e nel post-vittoria degli US Open l’allenatore australiano ne ha dato ulteriore conferma. “Nel team di Jannik io non sono il primo allenatore, che è Simone Vagnozzi, ma sono quello che ha più esperienza. Negli ultimi quattro mesi sono successe tante cose all’interno del gruppo e molte di queste sono ricadute sulle mie spalle”, ha raccontato Cahill in un’intervista a ESPN parlando degli ultimi mesi difficili dopo le due positività al clostebol. “Ho cercato di mantenere il senso delle cose e il focus di Jannik su quelli che erano i nostri obiettivi – ha proseguito – gli ripetevo in continuazione che non aveva fatto nulla di sbagliato e che qualunque cosa fosse successa sarebbe dovuto restare con la testa alta”.
“Siamo riusciti ad attraversare questo periodo, non certo senza stress – sottolinea il 58enne ex coach di Agassi, Halep e altri -. Il mio lavoro era quello di aiutarlo a maturare e a diventare la persona a cui tutti guardano, una figura dalla quale i bambini possano trarre ispirazione. Anche prima della finale gli ho detto che il modo in cui si è comportato nelle ultime settimane ha mostrato onestà e resilienza, deve essere molto orgoglioso di sé stesso. Ora è giusto che si diverta, se lo merita tanto”.