[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Negli ultimi 15 anni di tennis, la presenza dei ben noti ‘Fab four’, che rispondono ai nomi di Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray, ha oscurato ed impedito la presenza di qualsiasi altro tennista nelle prime posizioni mondiali; la loro straordinaria longevità, unita ad un livello degli avversari in diversi casi non sufficiente, ha creato un vero e proprio monopolio. Oggi si può affermare con certezza che questo dominio abbia trovato una fine, ed uno dei primi ad essersi prepotentemente creato uno spazio fra i migliori si chiama Daniil Medvedev.
Il russo ha vissuto una splendida stagione, iniziata già nel migliore dei modi. Ad inizio anno ha raggiunto 3 finali consecutive, vincendo l’ATP Cup ed il torneo di Marsiglia, ma l’unica sconfitta dei primi due mesi è arrivata proprio per mano di Djokovic nella finale degli Australian Open. L’unico momento di relativo ‘buio’ lo ha vissuto a cavallo tra la fine dei primi tornei sul cemento e l’inizio della tanto chiacchierata stagione su terra; Medvedev non ha mai nascosto il suo rapporto complicato, più d’odio che d’amore, con la superficie meno adatta alla sua tipologia di gioco. Malgrado ciò, il numero 2 del mondo è riuscito comunque a spingersi fino ai quarti di finale del Roland Garros, risultato non banale.
[the_ad id=”668943″]
Nel corso di questa estate, dopo la vittoria sull’erba di Mallorca, ci si aspettava un Wimbledon diverso; il cammino ai Championships del 25enne si è fermato però agli ottavi di finale, dove Hubert Hurkacz ha avuto la meglio. È da lì in poi che sono arrivati i più grandi risultati della campagna di questo 2021; rientrato dai quarti di finale dei Giochi Olimpici di Tokyo, Medvedev ha centrato la vittoria in Canada, una semifinale a Cincinnati e soprattutto il primo Grand Slam della sua carriera. La vittoria in quel di Flashing Meadows, ottenuta cedendo un solo set nei quarti, significa anche la rottura del dominio di Djokovic; il serbo, fino a quel momento, era riuscito nell’impresa di vincere i tre Major precedenti. È al termine di quell’incontro che è sbocciata la rincorsa verso la posizione numero 1 del ranking, ancora ad oggi non portata a termine. Dopo le due finali perse a Parigi Bercy e a Torino per le Nitto ATP Finals, la ciliegina sulla torta è rappresentata dalla vittoria della Coppa Davis, dove vince tutti gli incontri senza perdere nemmeno un set.
LE PROSPETTIVE PER IL 2022
Con un 2021 così, è possibile fare meglio? La risposta è sì. Daniil Medvedev si trova nella perfetta fase della sua carriera, per età e per tennis giocato; trovare falle nel suo sistema è difficile, tanto spesso e volentieri le sconfitte le causa lui stesso perdendo la concentrazione. La rapidità nei movimenti e il buon vizio di seguire i migliori colpi a rete lo stanno trasformando in un tennista completo; il 2022 sarà probabilmente l’anno della verità. Adesso, dopo anni di oligarchia, il tennis sembra avere un nuovo vero protagonista. L’unica incognita resta il rendimento di Medvedev sulla terra e sull’erba; lo step decisivo può essere proprio quello di aumentare l’efficacia dei propri colpi sulle superfici che non siano il cemento, suo territorio di caccia preferito.
[the_ad id=”676180″]