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“Che magari fuori dal campo non vadano insieme a mangiare la pizza va anche bene ovviamente, ma l’amicizia esiste, anche se non è intima. Poi, se posso dire, il gesto di Jannik è una dimostrazione di affetto e anche un atto di rispetto di un ragazzo più giovane nei confronti di un collega che ha qualche anno di più, che ha già fatto un suo percorso e dunque è stato di riferimento per gli altri. D’altronde trascorrono del tempo insieme, si allenano talvolta a Montecarlo. Per cui, anche se Sinner è arrivato così in fretta a raggiungere i livelli top, sono certo che prova per Berrettini grande rispetto e, anche se ha preso il suo posto — e aggiungo che sarà anche stato contento di giocare — ha voluto comunque esternare il suo dispiacere. Un sentimento vero, non di circostanza“. Parola di Corrado Barazzutti in un’intervista a Repubblica sulla dimostrazione di affetto e solidarietà da parte di Jannik Sinner a Matteo Berrettini, dopo l’infortunio del romano alle Atp Finals.
E ancora: “Nella storia – dice Barazzutti – abbiamo avuto giocatori che non sono mai stati capaci di relazionarsi con nessuno, vedi Connors. Ma oggi qualcuno ancora gira per i tornei. Dietro c’è uno spirito agonistico, una grande voglia di competere, essere protagonisti. E quindi, ci sono conseguenze. Ma molti hanno la capacità di superare i propri limiti emotivi-agonistici e avere dei rapporti, che siano poi buoni o cattivi”.
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