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“A Malaga ci sarò”. Jannik Sinner lo ha promesso dopo la vittoria dell’Atp 500 di Pechino e le critiche per la rinuncia alla convocazione all’ultimo appuntamento di Davis. Adesso però l’altoatesino è pronto a rappresentare l’arma in più degli azzurri per le Finals. Ne è convinto Filippo Volandri: “Ogni capitano vorrebbe poter schierare un numero quattro del mondo. Anche lui ci è stato vicino, ci ha supportato, non vediamo l’ora di riaverlo in squadra”, ha confessato al Festival dello Sport di Trento l’ex tennista che ora guida l’Italia in Davis. Sinner ha raggiunto il best ranking alla posizione numero 4, il miglior piazzamento, a pari merito con Adriano Panatta, mai ottenuto da un italiano nell’era del calcolo computerizzato.“Jannik numero quattro del mondo come Panatta nel ’76? Non ci ho pensato, ho pensato di più al percorso che aveva fatto, molto orgoglioso delle scelte importanti che fa fatto – prosegue – La sua dedizione, la sua voglia di arrivare fanno la differenza. E anche la sua intelligenza tattica. Ha un fuoco dentro anche se sembra un po’ glaciale. La sua volontà di arrivare in alto può fare la differenza”. E su Matteo Berrettini: “Sta migliorando giorno per giorno”.
Dello stesso avviso è anche il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi. “Dobbiamo essere fieri e orgogliosi di avere un giocatore come Sinner, ricordiamocelo quando succederà che perderà una partita e sbaglierà una scelta – spiega il numero 1 federale – La fortuna di Sinner sta nelle sue debolezze, è un giocatore molto meno completo dei tre che ha davanti. Il fatto che continui ad avere limiti di resistenza o che debba migliorare qualcosa come servizio e smash, raccontano che i margini per crescere ulteriormente ci sono”.
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