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“Davis? Ci penso quotidianamente, la relazione con i giocatori di Davis è a 365 giorni l’anno. Settembre è lontano, ma lavoriamo tutti i giorni per arrivarci preparati. Giocare a Bologna è importante, il fattore pubblico dobbiamo farlo funzionare. Doppio? Una parte importantissima, abbiamo tante coppie ma fino a questo momento non ho mai avuto Matteo. Fognini-Bolelli è una coppia importante: non ho avuto Simone a Torino per un’infrazione alla costola, non ho avuto Fabio a Bratislava per uno stiramento al polpaccio. Settembre è lontana, ma arriviamoci sani“. Filippo Volandri, capitano azzurro di Davis, racconta le sue sensazioni in esclusiva a Sportface.it. Volandri è presente al Challenger di Roma Garden: “Il torneo è importantissimo, sulla mie pelle posso dire che è stato un trampolino di lancio, un torneo di avvicinamento agli Internazionali. Ci sono tanti giovani che stanno crescendo, ognuno con i propri tempi. Le prequalificazioni? Dodici wild card del settore tecnico, per dare una possibilità ai giovani di crescita e confronto. Deve essere presa come una opportunità di crescita da giocatori di tennis, è un’opportunità che in pochi possono avere”.
SU COBOLLI – “Sta crescendo, anche in modo veloce. Ha una wild card, quindi ancora non appartiene a quel mondo. Ma è un’opportunità per potersi confrontare con giocatori di un gradino superiore e per prendere esempio da loro, dimostrando di poter competere a quel livello”.
SU SINNER E BERRETTINI – “Dalle Finals ha imparato a gestire il pubblico. Non ha giocato a Barcellona per mettere benzina. Ci sono grandi speranze. Berrettini? Ci manca molto. Sta recuperando, l’ho sentito pochi giorni fa, le cose stanno andando bene”.
SU MUSETTI – “Wild card meritata, ha dimostrato da tempo di avere quel livello. Deve lavorare sulla continuità. Sta riprendendo, lavora bene a livello mentale e sta bene e ha voglia. Deve solo giocare”.
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