La Coppa Davis cambia veste dal 2019. Nell’Annual General Meeting convocato a Orlando è stata approvata la riforma che ridisegnerà il format della più antica competizione a squadre tennistica. L’Itf ha abbondantemente ottenuto i due terzi necessari con il 71% di voti favorevoli: una grande vittoria per il presidente Haggerty e per il gruppo Kosmos, fondato e presieduto dal calciatore del Barcellona Piqué con una partnership di 25 anni per un totale di tre miliardi di dollari.
BREAKING: #DavisCupVote *passes*, bringing complete overhaul to the 118-year-old competition
ITF surpassed the needed two-thirds majority, getting 71% of the vote in Orlando.
Big win for ITF and president David Haggerty.
Big loss for traditionalists, particularly Australia.
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) 16 agosto 2018
Addio dunque al format che prevede quattro turni nell’arco della stagione con le classiche sfide casa-trasferta: la nuova Davis vedrà 24 nazionali al via che si affronteranno in un primo turno con la tradizionale formula con sfide in due giorni invece che tre, poi la fase finale in un’unica sede a novembre nella settimana dopo le Atp Finals con 18 squadre, in cui verranno incluse le quattro semifinaliste dell’anno precedente e due selezioni invitate.
Nella fase finale le squadre saranno divisi in sei gironi da tre all’italiana con le sei squadre vincenti e le due migliori seconde che avanzeranno ai quarti di finale, basandosi sui set e i game vinti. La 17ma e la 18ma squadra retrocederanno nei Gruppi di Zona, mentre le classificate dal 16° al 5° posto affronteranno il turno preliminare di febbraio dell’anno successivo. Le sfide della fase finale prevederanno due singolari e un doppio, tutti nella stessa giornata, quelli del turno preliminare in quattro singolari e un doppio spalmati in due giornate. I match saranno al meglio dei tre set con tie-break, sia in singolo che in doppio.
La Coppa Davis cambia la propria forma, una disfatta per i tradizionalisti nonostante un dissenso dilagante alla vigilia da parte di alcune federazioni, come quella australiana e britannica. Sono risultati decisivi, però, i voti dei paesi americani che hanno seguito la linea dell’USTA. Una decisione che farà discutere e non poco nei prossimi giorni, dividendo l’opinione pubblica tra il fascino della competizione forse irrimediabilmente perdutoo e l’importante opportunità economica messa sul piatto da Kosmos per restituire linfa vitale alla Davis.