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“Federer può pensare quello che vuole, noi andiamo avanti per la nostra strada, e comunque la Svizzera non si è qualificata“. Una risposta piuttosto diretta di Gerard Pique a Roger Federer, uno dei tennisti che hanno espresso maggiori dubbi riguardo al nuovo formato della Coppa Davis. Il difensore del Barcellona, tra i principali promotori e organizzatori della competizione, ha parlato in una lunga intervista a Cadena Ser, parlando soprattutto della nuova edizione di quella che lui chiama ‘La Coppa del Mondo di tennis’.
“Fin da bambino, il calcio e il tennis sono stati i miei sport preferiti – ha esordito Pique -.La Coppa Davis corrisponde alla coppa del mondo di tennis e quando sono arrivato mi sono chiesto se potessi cambiarla. È una competizione molto tradizionale e tali cambiamenti drastici di solito non piacciono. Neanche a mio padre, che mi sostiene in tutto. Li ho convinti dopo un’assemblea. Avevamo bisogno del sostegno del 66% delle Federazioni e abbiamo ottenuto il 71%.
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SU FEDERER – “Non ho avuti contatti diretti con lui. Cerchiamo sempre di rispettare i passi da seguire per comunicare con lui. Per prima cosa abbiamo parlato con il suo agente della possibilità di giocare in Svizzera nel 2020, ed era molto felice. Ci ha detto di inviare una lettera formale a Roger dicendo quello che volevamo e gliel’abbiamo inviata. Per questo siamo rimasti sorpresi dalle dichiarazioni che ha fatto. Hanno la Laver Cup, e possono vedere la Davis come un concorrente della loro competizione. Non so se un giorno Federer giocherà in Davis, ma siamo contenti di tutti i giocatori che arrivano”.
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