Dal 18 al 24 novembre sono in programma le Finals di Coppa Davis con l’Italia che si appresta ad essere, con Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Lorenzo Sonego, Andreas Seppi e Simone Bolelli, grande protagonista. Un quintetto d’altissimo livello che soddisfa Corrado Barazzutti, alla guida dell’Italia da 18 anni: “Ho sempre sperato di avere una squadra così forte, con un grande futuro. Disporre di un gruppo dal potenziale enorme aiuta ad ottenere risultati. Arriviamo a queste finali con tante speranze in più e la consapevolezza di essere molto competitivi, avendo massimo rispetto dei nostri avversari, come loro del resto terranno in grande considerazione la nostra squadra. Sono circa 20 anni che lavoro con la Federazione e l’auspicio era di arrivare proprio a questo punto. Penso sia stato fatto un gran lavoro, dal punto di vista organizzativo da parte dei dirigenti, e a livello tecnico per quanto riguarda noi uomini sul campo”.
Il tecnico azzurro commenta anche il nuovo format del torneo che promuoverà ai quarti le prime dei sei gironi e le due migliori secondi: “Questa formula obbliga a giocare tutti i punti. Anche se apparentemente l’ultimo match fosse in quel momento ininfluente, potrebbe poi essere determinante nell’economia del girone. Ho quindi bisogno di giocatori intercambiabili, che possano giocare sia i singolari che i doppi. Negli anni passati, a risultato acquisito, potevi permetterti di dare spazio a qualche giovane affinché maturasse esperienza e si facesse le ossa. Adesso non è più possibile e ci si deve adeguare alle nuove esigenze”. I tennisti tricolori fanno parte del girone F con Stati Uniti e Canada, un raggruppamento tutt’altro che semplice. Questo il parere di Barazzutti: “Sono entrambi molto forti e, tutto sommato, possiamo dire che si equivalgono. Potevamo pescare un po’ meglio, ma sono convinto che anche loro non siano troppo contenti di incrociare l’Italia in questo momento qui”. C’è un po’ di timore sulle condizioni degli azzurri, protagonisti di una stagione molto stancante, ma il tecnico dell’Italia è sicuro che vincere aiuta a vincere e infine spende parole d’elogio su Sinner: “Il giovane migliore che abbiamo”.