Tanto affetto e tanti meritati applausi per Matteo Berrettini, sbarcato alle 13:50 a Fiumicino dopo la vittoria della Coppa Davis a Malaga. “Grande Matteo! Bravo”. Così gli hanno gridato molti passeggeri appena sceso dall’aereo sul quale erano presenti anche il capitano Filippo Volandri ed il presidente della Federazione italiana Tennis, Angelo Binaghi. Un bagno di folla per il tennista romano, circondato al ritiro dei bagagli da viaggiatori che cercavano autografi o foto. Per Matteo, scortato da agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza, il saluto anche di molti militari di un reparto della Fanteria dell’Esercito al rientro dalla Sicilia.
“E’ tutto bello”, ha detto Berrettini. “E’ stato un viaggio, quello che ci ha portato alla vittoria, partito da lontano, con tante emozioni, grazie ad una squadra molto “lunga”, per fortuna, che ci ha permesso di qualificarci alle finals anche senza Lorenzo e Jannik – ha aggiunto – Tirare di nuovo su la Coppa è una grande gioia. E’ la competizione che, sin da bambino, ho sognato di vincere quando la guardavo in televisione. Quest’anno per me ha un sapore speciale, vincendola sul campo”.
“Ora arriva il riposo, penseremo al 2025 quando sarà tempo – ha aggiunto ridendo – ho metabolizzato un pochino. Ci siamo scritti poco fa con i ragazzi: ci dobbiamo fermare e capire quello che abbiamo fatto. E’ una vita che va molto veloce quella del tennista: provo tanta gioia dopo gli ultimi due anni con un po’ di sofferenza ed ora, finalmente, un bel trofeo. Lo volevo tantissimo: è stato uno dei motori della mia rinascita e del mio ritorno. Ho preso energia dall’esperienza dello scorso anno, sia per dare supporto ai miei compagnia e sia per tornare a casa e lavorare ancora duro per tornare”.
“Non mi aspettavo di alzare subito il trofeo ma con una squadra così, è l’obiettivo che ci eravamo dati. Grazie ai miei compagni, al capitano, alla Federazione ed a tutti gli italiani che hanno tifato. Dove posso arrivare? Io non mi sono mai messo limiti, neanche quando ero al best ranking. Il livello medio è molto molto alto ed abbiamo la fortuna e l’onore di giocare con il giocatore più forte del mondo. Cercherò di avvicinarmi il più possibile: non conta solo il ranking ma conta anche come si gioca, come si sta in campo ed è quello che sto provando a fare. La promessa con Sinner? Ci siamo abbracciati forte”, ha concluso sorridendo.