Simone Bolelli e Andrea Vavassori si vedono sfuggire dalle mani un match che più volte, per quanto equilibrato e duro, sembrava già vinto, e così lo scontro tra Italia e Brasile si chiude sul 2-1 per noi e con un po’ di amarezza. Il punteggio finale è di 6-7(3) 7-6(6) 7-5 per Marcelo Melo e Rafael Matos, e non hanno rubato nulla nell’ultimo incontro di serata di questo primo impegno per azzurri e verdeoro nel Gruppo A della Coppa Davis 2024.
All’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) i doppisti entrano in campo sul cemento indoor con la consapevolezza delle due vittorie in singolare dei campioni in carica del torneo, con Berrettini su Fonseca e poi con Arnaldi su Monteiro. L’Italia ha dunque approcciato a questo scontro già avanti 2-0 sul Brasile e con lo scontro diretto vinto, ma con l’imperativo di un 3-0 per migliorare ulteriormente le cose nel girone in vista di possibili arrivi a pari punti. Il ct Filippo Volandri non ha comunque modificato la sua coppia migliore formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, quest’anno in coppia finalisti sia agli Australian Open che al Roland Garros, mentre il ct verdeoro Oncins si è affidato al veterano Marcelo Melo in coppia con Rafael Matos.
Il duo azzurro parte malissimo: Bolelli ha difficoltà col servizio ed è 15-40, ci sono subito due palle break da annullare e Bolelli torna a servire bene con la prima, Vavassori finalizza alla perfezione, soprattutto l’ultimo punto, e con quattro punti in fila gli azzurri escono dal pantano. Game fiume il secondo, con i brasiliani che stavolta sono loro a dover annullare palle break, ben tre, una sul 30-40 e due ai vantaggi. Melo e Matos evitano guai e da qui in avanti, dopo un inizio claudicante per entrambe le coppie al servizio, i turni di battuta filano via liscissimi. Matos è in grande spolvero e ci fa vdere degli ottimi colpi, Vavassori invece serve molto bene, in sostanza succede ben poco e ci si trascina al tie-break. Un minibreak per parte subito, protagonista in positivo e in negativo Bolelli, poi gentili omaggi brasiliani e abbiamo due minibreak di vantaggio da gestire con il set vinto alla prima occasione utile per il 7-6(3) dopo quasi un’ora.
Primi sei giochi del secondo set assolutamente senza chance per chi risponde: il servizio è predominante, anche se senza chissà quali picchi, ed entrambe le coppie non faticano a conquistare i game in battuta. D’altro canto, è comunque l’Italia a far vedere qualcosa di più con l’estro di Vavassori e l’esperienza di Bolelli, e arrivano finalmente due opportunità nel settimo game, ma senza che si riesca a convertire. Nel nono game, invece, gli azzurri partono da 0-30 in risposta, ma ci sono quattro punti in fila con Melo al servizio. L’Italia continua a servire bene e si torna in risposta sul servizio di Matos, che però non si scompone affatto e si guadagna almeno il tie-break. Gli azzurri lo raggiungono, ma Bolelli commette due brutti errori nel momento chiave, anche con un pizzico di sfortuna, e così i brasiliani riescono a vincere il secondo set al tie-break, trascinando tutto al terzo, quando sono già le 23.15 a Casalecchio di Reno.
Terzo set che si apre ancora una volta con poco da dire per chi serve, poi però ecco un brutto momento per l’Italia nel terzo game con Bolelli che non serve benissimo ed espone la coppia al rischio di break, Vavassori fa punto a rete e urla perché conosce l’importanza di aver salvato la seconda palla break. Gli azzurri evitano dunque guai e continuano a condurre nel punteggio fino al decimo game in cui il Brasile deve servire con Melo – che non è certo irresistibile da questo punto di vista – per non uscire dal match. Il 15-40 offre due match point all’Italia, ma i sudamericani si salvano una volta con le spalle al muro. Non solo: 15-40 sul servizio di Bolelli che col cuore annulla le due palle break, poi però arriva una terza opportunità per i verdeoro e stavolta Matos è ficcante al punto giusto per portare i nostri rivali a servire per il match al cambio campo. Ed è un turno rapidissimo che fa calare il sipario, dopo quasi tre ore, su una giornata nel complesso positiva, ma che si chiude non senza amarezza.