[the_ad id=”445341″]
“Le cose sono iniziate ad andare male nel momento in cui Jannik è atterrato a Malaga”. Nelle parole, sarcastiche ma con un gran fondo di verità, del capitano olandese Paul Haarhuis è racchiusa un po’ tutta la sfida tra Italia e Olanda. Jannik Sinner dimostra una volta di più di essere diventato non solo uno dei giocatori più forti al mondo, ma anche il leader di questa Nazionale. L’Italdavis ieri, dopo la pesante (per il modo in cui è arrivata) sconfitta di Matteo Arnaldi aveva bisogno di essere salvata dal suo campione. E Jannik se l’è messa sulle spalle. Un set per entrare in ritmo, poi il dominio ai danni di Griekspoor. Per poi guidare Lorenzo Sonego alla conquista di un punto in doppio in cui in pochi credevano alla vigilia.
Un Sinner anni luce lontano da quello un po’ intimorito che due anni fa, pur essendo anche allora il più forte in campo, era sembrato a tratti un pesce fuor d’acqua quando impiegato in doppio. La crescita, tecnica e mentale, da parte dell’altoatesino si è vista anche e soprattutto nella sfida contro Koolhof e Griekspoor. E ora, per la terza volta in dieci giorni, è chiamato ad affrontare Novak Djokovic. Il bilancio a Torino è stato di 1-1, anche se il serbo si è portato a casa il match con la posta in palio più alta. In tanti, prima della finale, conoscendo Nole, erano sicuri di quale sarebbe stato l’epilogo del match. E ora vale più o meno lo stesso, perché quando il campione di Belgrado gioca per la sua Nazione tende difficilmente a perdere. Sono 21 le sue vittorie consecutive in Coppa Davis. Un matchup più complicato, ad oggi, nel mondo del tennis, non esiste. Ma è altrettanto vero che in Sinner ormai si ripone un fiducia pressoché illimitata. Tutti consapevoli che ogni qualvolta mette piede in campo, può battere chiunque.
Se Sinner è il punto fermo della squadra di Filippo Volandri, il capitano sarà chiamato a una difficile scelta per quanto concerne il primo match di singolare. Matteo Arnaldi non ha giocato una brutta partita contro Botic Van de Zandschulp, ma certamente il modo in cui è arrivato il ko, non concretizzando tre match point, potrebbe avere qualche ripercussione a livello mentale sul giovane ligure, che è un ragazzo dal carattere forte ma pur sempre alle prime esperienze di un certo tipo in un contesto di alto livello. Le alternative, lo sappiamo, sono Sonego e Musetti. Quest’ultimo, vuoi un periodo non troppo felice, vuoi per una superficie sulla quale tende ancora a faticare, forse parte un po’ indietro nelle gerarchie ma potrebbe anche essere l’arma a sorpresa. Sonego, ieri, potrebbe avere invece sfruttato la guida di Jannik per trovare la giusta fiducia e tornare magari quello che dodici mesi fa aveva compiuto delle vere e proprie imprese sul campo di Malaga. C’è però da considerare che il piemontee non era dato in perfette condizioni fisiche, e se dovesse essere confermato eventualmente per il doppio, allora è difficile immaginarlo in campo in un doppio impegno.
Oggi in Andalusia è la giornata di Finlandia-Australia, ma certamente per il capitano Volandri e per tutta la squadra azzurra saranno ore importanti verso la semifinale di domani. La seconda negli ultimi dodici mesi, dopo quella persa al fotofinish lo scorso anno contro il Canada poi vincitore di Auger-Aliassime, Shapovalov e Pospisil.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]