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L’erba di Calcutta non ha stravolto i pronostici, anzi ha confermato in toto la forza complessiva delle due nazioni. L’Italia batte l’India e approda alla fase finale del World Group. Un successo agevole e preventivabile nonostante alcune sirene dovute alla superficie piuttosto rapida. Una superficie accolta con positività dagli azzurri che ora pensano già al prossimo step: dal 18 al 24 novembre la Coppa Davis 2019 testa il suo nuovo format e i ragazzi di Barazzutti hanno le carte per potersela giocare con chiunque.
SEPPI, UNA GARANZIA – “Seppi, tra di noi, è sicuramente il più forte su questi campi”. Non si sbagliava affatto Marco Cecchinato alla vigilia della sfida di qualificazione. Un Andreas Seppi che sta vivendo uno dei migliori inizi di stagione della sua carriera: la scelta per due dei potenziali quattro singolari non poteva che cadere su di lui. Dalla finale a Sydney, al buon cammino di Melbourne. Capitan Barazzutti, oltre allo stato di forma, si è affidato a colui che sull’erba rende nettamente meglio. Nessuna sorpresa, ma bensì tanta regolarità, concentrazione e la solita sicurezza: sono queste alcune delle caratteristiche che hanno permesso all’altoatesino di portare a casa i due singolari con una facilità quasi irrisoria.
ESORDIO BERRETTINI – Le note positive riguardano anche, e soprattutto, il debutto di Matteo Berrettini in maglia azzurra. Il giocatore della Rome Tennis Academy si è sbarazzato della tensione tipica della prima volta e si è imposto su Gunneswaran con un’autorità da veterano. Lo confermano i due break ottenuti ad inizio dei rispettivi parziali. Poi la gestione del match che non ha di sicuro rappresentato il punto più alto del tennis di Matteo. Ma la cosa che conta in Davis è vincere, e così è stato.
DOPPIO AMARO – Arrivati alla seconda giornata sul 2-0, l’India è chiamata all’impresa. Le residue chance asiatiche erano poste soprattutto sul doppio. Bopanna (best ranking da numero 3) e Sharan (attualmente 40° nella classifica mondiale di doppio) sanno il fatto loro in questa disciplina. La coppa azzurra formata dallo stesso Berrettini e Simone Bolelli non ha brillato, anche se lo score è stato in bilico fino all’ultimo 15. Il bolognese ha pagato qualche passaggio a vuoto sui propri turni: insomma, una contesa decisa su pochi punti, ma alla fine totalmente ininfluente.
PROSPETTIVE PER MADRID – La cornice della Caja Magica aspetta il tricolore per l’atto conclusivo del World Group. Diciotto squadre a giocarsi l’Insalatiera nel giro di una settimana: l’Italia ci arriva con buone, se non ottime prospettive. La superficie in questione sarà il cemento indoor, fattore che favorisce senza dubbio un giocatore come Seppi rispetto a Cecchinato. Il roster azzurro è ampio e potrà contare verosimilmente anche su Fabio Fognini, assente in terra indiana. Un “innesto” importante anche per il doppio, considerato che il ligure con Bolelli è riuscito ad alzare al cielo un titolo Slam.
Si preannuncia una settimana intensa a Madrid, ma gli equilibri potrebbero cambiare non poco da qui a novembre. C’è tutta una stagione davanti, tra eventuali importanti exploit e momenti di forma che rappresentano ovviamente ancora un’incognita. Ma potenzialmente l’Italia potrà essere un pericolo per chiunque.