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Coppa Davis 2019, Djokovic: “Mi manca giocare in Serbia, però la coppa andava svecchiata”

Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

“Mi sento molto bene, ho avuto tanto tempo per recuperare dopo Londra. E oggi ho giocato bene. Il nuovo format della Coppa Davis? Al 99% non hai la possibilità di giocare in casa. Mi manca giocare in Serbia ma allo stesso tempo mi trovo d’accordo sul fatto che ci fosse bisogno di cambiare il format perché quello precedente non suscitava grande interesse nel mondo dello sport“. Queste sono le parole di Novak Djokovic che ha parlato in conferenza stampa dopo il netto successo su Nishioka e sul Giappone nella prima uscita nella nuova Coppa Davis. “Cosa si può cambiare? Magari fare un torneo delle migliori 8 nazioni che duri 1-2 settimane. E magari anticipare le qualificazioni durante l’anno dando così la possibilità alle varie squadre di giocare in casa. Ma ad ogni modo è entusiasmante giocare per la tua nazione, con qualsiasi format, per me è un grande onore. – prosegue il serbo – Non giocavo per la Serbia da due anni e mezzo e mi mancava questo feeling. Ci sono tanti giocatori con i quali ho condiviso grandi emozioni ed esperienze”.

Ancora sulla Davis Cup: “Quando fai dei cambiamenti vai sempre incontro a rischi, ci sono tanti soldi investiti in queste competizioni. Sono sicuro che gli organizzatori di questo evento stanno facendo del loro meglio per rendere questa competizione un successo. Anche perché stiamo parlando di un torneo a squadre che ha grande tradizione nel nostro sport. Il poco riposo tra Davis Cup e ATP Cup? Non è facile apportare dei cambiamenti nel nostro sport ma penso che quando vai incontro a cambiamenti ci sono punti positivi e negativi. Ho preso parte a numerose discussioni, so che programmare i calendari è complicato ma allo stesso tempo penso che tutto sia un po’ congestionato. Forse la cosa migliore sarebbe far disputare l’ATP Cup dopo US Open. Ma ci sono troppi tornei, talvolta giochi partite di singolare o di doppio ogni giorno. Vedremo cosa ci darà il futuro”.

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