La Spagna ritorna nel World Group dopo due anni di limbo nella “Serie B” di Coppa Davis. Nel primo turno dell’edizione del 2018 le furie rosse ospiteranno la Gran Bretagna sulla terra battuta di Marbella dal 2 al 4 febbraio.
Sulla carta, tecnicamente, quando si incrociano queste due nazionali non si può che parlare di big match. La realtà dei fatti, però, in questo momento storico è ben lungi dall’avvicinare questa sfida al livello potenziale che avrebbero i due team in gara. In sostanza, come abbiamo già sottolineato più volte, la perdita di appetibilità del torneo diminuisce il numero di partecipazioni dei giocatori di vertice, ragion per cui anche una sfida tra due nazioni che continuano a produrre talenti rischia di non essere di altissimo livello. Ad influire ancor di più è l’assenza di Andy Murray, con il peso della responsabilità scaricato sulle spalle del giovane Kyle Edmund, comunque autore di un ottimo Australian Open.
Il confronto si giocherà per l’ottava volta sulla terra rossa con i precedenti che dicono (incredibilmente ma neanche troppo) 4-3 Gran Bretagna. Anche lo storico generale parla inglese, 8-5. Una Spagna che negli ultimi anni ha mostrato di avere un po’ la pancia piena dopo la finale del 2012 e le vittorie del 2000, 2004, 2008, 2009 e 2011: tuttavia, la presenza di Rafael Nadal (che manca dai playoff del 2016) sbilancerebbe in maniera probabilmente irreparabile i pronostici, anche se molto dipenderà dal piazzamento raggiunto dal maiorchino a Melbourne. Gli inglesi, plurivincitori di questa competizione agli inizi del ‘900, nel 2015 hanno trovato il decimo sigillo dopo quasi 80 anni. Molto è stato merito di Sir Andy Murray che come già ricordato per problemi fisici mancherà dal circuito almeno fino alla stagione su erba. I ragazzi britannici lotteranno anche per lui con la consapevolezza che, in caso di vittoria, l’ex numero 1 al mondo potrebbe tornare ad aiutarli a completare l’opera.