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Le giornate saranno quelle di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 aprile. La città ospitante Genova, capoluogo ligure. L’incontro, Italia-Francia, quarti di finale di Coppa Davis 2018.
Per proseguire il cammino che porta all’Insalatiera, per un posto in semifinale contro la vincente di Spagna-Germania e per dar vita all’undicesimo atto di una rivalità storica nel tennis e non solo, gli azzurri accolgono i transalpini sulla terra rossa dell’impianto di Valletta Cambiaso. La testa di serie numero 8 contro la favorita per la vittoria finale nonché campione in carica.
Italia e Francia, reduci dalle vittorie per 3-1 rispettivamente contro Giappone e Olanda, tornano ad affrontarsi 22 anni dopo l’ultima volta: era il 1996 quando a Nantes la squadra capitanata da Adriano Panatta si faceva rimontare dal 2-0 al 2-3 da quella di Yannick Noah, condottiero dalla panchina allora come oggi. È questo l’unico precedente disputato sul veloce, al contrario degli altri 9 andati in scena sulla terra rossa.
Il primo risale al 1925: a Parigi René Lacoste, Jean Borotra, Paul Feret e Jacques Brugnon annichilivano Umberto De Morpurgo e Cesare Colombo, sfortunate vittime dell’unico incontro tra le due nazionali terminato con il punteggio di 5-0.
Appena due anni dopo, a Roma, più equilibrio ma vittoria ancora della Francia per 3-2, con la presenza di Henri Cochet e Giorgio De Stefani a modificare le formazioni di cui sopra.
Nel suggestivo scenario del Roland Garros il terzo successo consecutivo transalpino, ottenuto con lo score di 4-1 nel 1938, antecedente alla vittoria numero 1 dell’Italia undici anni dopo sempre al Roland Garros. Giovanni Cucelli mattatore della tre giorni di gare: grazie ai tre punti conquistati dal giocatore di Fiume (tra cui il doppio con Marcello Del Bello) esultava capitan Ferruccio Quintavalle.
Cambia l’eroe ma non il risultato nel 1956, quando nuovamente al Roland Garros sale in cattedra Nicola Pietrangeli, trascinatore della squadra di Ferrante Cavriani composta anche da Orlando Sirola e Giuseppe Merlo. Ad arrendersi il team di Benny Berthet nonostante i primi due singolari aggiudicati da Pierre Darmon e Paul Remy.
La prima vittoria in casa dell’Italia, quella che pareggiava i conti nel bilancio complessivo, arriva proprio in Liguria, a Sanremo, patria di Fabio Fognini. Nel 1959 – quasi trent’anni prima della nascita dell’attuale leader azzurro – ci pensa ancora Pietrangeli, incontenibile per la soddisfazione di capitan Vanni Canepele.
Stesso copione due stagioni più tardi al Roland Garros con il sorpasso nostrano firmato Pietrangeli (1-4 Italia il risultato), pareggiato nel 1975 in ugual sede da Patrice Dominguez e Francois Jauffret, giustizieri della squadra che l’anno seguente avrebbe vinto la manifestazione.
Con l’Insalatiera in mano nel 1977 l’ultimo successo azzurro, grazie alla performance del leggendario trio Barazzutti-Panatta-Bertolucci capitanato da Pietrangeli al Foro Italico.
Cinque vittorie per parte, un equilibrio che sarà inesorabilmente spezzato dall’incombente faccia a faccia di Valletta Cambiaso. Italia-Francia non passa mai di moda.