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Nel pomeriggio di Londra il sorteggio del tabellone per l’edizione 2018 della Coppa Davis vede la nostra nazionale abbinata con il Giappone. Incrocio sfortunato per noi che non partiremo di certo da favoriti assoluti in una sfida che per giunta non potremo giocare tra le mura di casa. I nipponici erano gli unici con i quali rischiavamo di dover fare la trasferta. C’è da ricordare infatti che l’Italia, pur essendo alla posizione numero 10 del ranking per nazionali, è diventata testa di serie grazie alle retrocessioni di Argentina e Repubblica Ceca. Verosimilmente la scelta della superficie sarà il cemento (quasi sicuramente indoor) considerando anche il periodo dell’anno in cui si giocherà: i match sono infatti programmati nelle date 2-3-4 febbraio. Ma andiamo quindi ad analizzare i nostri avversari vedendo nel dettaglio la probabile formazione.
POSSIBILI TITOLARI:
KEI NISHIKORI: Kei è oggettivamente il vero punto interrogativo di questa sfida. La presenza o meno del ex numero 4 del mondo sarà di cruciale importanza ai fini del risultato. I dubbi sono ancora molti e c’è da ricordare come Nishikori nel 2018 sarà di ritorno dopo vari mesi lontano dalle competizioni. Tutto dipenderà quindi dalle sue condizioni fisiche e dalle scelte di programmazioni del suo team. La sua ultima partecipazione in Davis risale al 2016 quando perse, dopo una sfida all’insegna delle emozioni, in 5 set dal britannico Andy Murray. Kei in patria è osannato e rispettato come solo le divinità (ed è proprio per questo eccesso di fama che ha deciso di trasferirsi a vivere altrove…) perciò, neanche a dirlo, il pubblico di casa sarebbe entusiasta di una sua presenza.
YUICHI SUGITA: Quasi certa invece è la presenza di Yuichi Sugita. Attuale numero 42 del Ranking ATP Sugita può essere un altro fattore importante nella sfida. Quest’anno in Davis è stato autore di due ottime vittorie durante i play-off del World Group giocati contro il Brasile: in partite decisive è riuscito quindi ad imporsi sia con Clezar che con Thiago Monteiro. Yuichi è un giocatore dotato di ottimo timing (e quello ai giapponesi non manca mai) che ama particolarmente i campi rapidi. Considerando anche che il 2017 per lui è stato il suo anno d’oro dovremo stare molto attenti.
GO SOEDA: Definire Soeda è facile: un giapponese in tutto e per tutto. Classico giocatore con servizio discreto ma ottimo tempo sulla palla. Attualmente numero 140 del mondo si è da poco fatto notare da i compatrioti con una prestazione mitologica proprio in Davis. Go infatti è stato autore di un vero è proprio miracolo sportivo quest’anno quando ai play-off del World Group contro il Brasile è uscito vincitore in 5 set dopo quasi 4 ore di partita da una battaglia epica con Thiago Monteiro. Dopo quel match il Giappone intero si è inchinato a lui e difficilmente si pensa che possa essere escluso dalla lista dei convocati. La presenza se l’è meritata.
TARO DANIEL: I lineamenti del volto sono decisamente orientali ma se lo vedete giocare a tennis e leggete il nome credibilmente vi verrà in mente altro. Nato a New York e di scuola iberica Taro Daniel ha 27 anni e in carriera in Davis ha già lasciato il segno. I tifosi giapponesi se ne ricordano per varie rimonte non completate: nel 2014 ad esempio, in quella che era la sua prima in assoluto con i panni della nazionale, prima andò sotto due set con il ceco Lukas Rosol, prima di cedere al quinto. Quest’anno non ha giocato malissimo, togliendosi anche lo sfizio di andare avanti di un set contro Rafael Nadal sul centrale degli Us Open, e proprio per questo è da tenere d’occhio.
POSSIBILI RISERVE:
YOSHITO NISHIOKA e YASUTAKA UCHIYAMA: Anche qui non c’è nulla di definitivo anche se i due si trovano i posizioni tra di loro opposte. Mentre per Uchiyama la nazionale ormai è diventato un’abitudine, vista anche la partecipazione ai Play-off, differente è la situazione per Nishioka. Yoshito sulla carta è un papabile titolare ma quest’anno a marzo ha subito un’operazione al ginocchio che lo terrà fuori per molto tempo.
I punti di domanda sono quindi tanti già adesso che devono ancora essere definite le squadre. Teoricamente gli azzurri dovrebbero avere dalla loro molta più solidità nel doppio e questo potrebbe essere un grande vantaggio. È anche vero che potere ospitare il match, con il pubblico giapponese che è sempre molto partecipe, potrebbe aiutare molto i giocatori di casa. Neanche a dirlo poi una sfida del genere se giocata su terra rossa sarebbe da esito preannunciato. Sul cemento le cose cambiano. Non ci rimane quindi altro che aspettare il 2 febbraio per il via ufficiale del edizione numero 107 della Coppa Davis.