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Da compagni di doppio a finalisti in singolare: ad Halle è un affare tra Sinner e Hurkacz

Jannik Sinner Roland Garros
Jannik Sinner - Foto Matthieu Mirville/DPPI / IPA Sport 2 / IPA

Prima di Jannik Sinner, soltanto tre giocatori nel ventunesimo secolo erano riusciti a raggiungere la finale nel primo torneo giocato da numero uno al mondo: Andy Murray, Novak Djokovic e Juan Carlos Ferrero. Il tennista azzurro l’ha fatto ad Halle, soffrendo più di quanto ci avesse abituato, ma ottenendo quattro vittorie prezioso e facendo valere il proprio status. Se il percorso di Sinner non è stato facile, la colpa è anche del tabellone. Pur non avendo incontrato neppure una testa di serie, ha trovato sulla sua strada avversari del calibro di Griekspoor e Struff, che con il loro buon servizio e i loro colpi potenti si esprimono molto bene sull’erba, e altre due mine vaganti come Marozsan e Zhang, i quali non gli hanno concesso vita facile. Jannik ha lasciato per strada ben tre set, ma da vero campione è sempre riuscito ad avere la meglio e a qualificarsi per l’atto conclusivo. Per l’azzurro si tratta della diciottesima finale in carriera, la quarta stagionale, ed il bilancio è notevole (13 vittorie e 4 sconfitte, 3-0 nel 2024).

Per Sinner si tratta anche della prima finale in carriera su erba, ma l’avversario è uno dei peggiori che potesse capitargli. Allo stato attuale, Hubert Hurkacz è infatti uno dei migliori tennisti al mondo su questa superficie, forse addirittura il terzo dopo Alcaraz e lo stesso Sinner (ovviamente con l’incognita Djokovic, reduce da un intervento chirurgico). Il polacco lo ha ribadito proprio in questa settimana, qualificandosi per la finale senza perdere neppure un set e sconfiggendo nell’ordine Cobolli, Duckworth, Giron e il beniamino di casa Zverev. Vedere Hurkacz nell’atto conclusivo del torneo è tutt’altro che una sorpresa, anche perché c’era già riuscito in passato, laureandosi campione sull’erba tedesca nel 2022. Sui prati, ma quelli londinesi, vanta inoltre una semifinale a Wimbledon, nel 2021, quando a sconfiggerlo fu proprio un italiano, Matteo Berrettini.

Hurkacz non sarà un avversario come gli altri per Sinner (e viceversa) visto che i due hanno un ottimo rapporto al punto da potersi considerare migliori amici nel circuito. Non a caso hanno spesso giocato il doppio insieme, compresa questa settimana, quando dopo aver battuto all’esordio Lammons/Withrow hanno ceduto il passo a Doumbia/Reboul. Si tratterà del quinto confronto in carriera tra i due e il bilancio è in perfetta parità: 2-2. Hurkacz ruppe il ghiaccio nella finale del Masters 1000 di Miami nel 2021, ma Sinner si prese la rivincita quello stesso anno alle Atp Finals, rifilandogli un doppio 6-2. Poi fu ancora il polacco ad imporsi, a livello di quarti di finale a Dubai nel 2022, ma Jannik ristabilì la parità grazie al successo sulla terra di Monte-Carlo (negli ottavi) nel 2023.

Sarà dunque del primo confronto in carriera sull’erba, superficie sulla quale i due giocatori sono più vicini del solito visto il rendimento al servizio di Hurkacz. Ciononostante, secondo i bookmakers sarà Sinner a partire favorito e anche piuttosto nettamente. In fin dei conti stiamo pur sempre parlando del numero uno al mondo e di un giocatore che sull’erba se la cava alla grande, tanto da aver raggiunto la semifinale a Wimbledon lo scorso anno. Ovviamente Hurkacz non è un avversario da sottovalutare, specialmente se dovesse trovare tanti punti diretti con la battuta, perché potrebbe nascerne una partita come quella contro Struff, decisa da pochi punti.

Sicuramente un giocatore con le qualità di Jannik saprà guadagnarsi le sue chance in risposta, ma se come contro il tedesco poi sulle palle break c’è poco da fare (se piovono ace, ad esempio) c’è il rischio che possa subentrare anche la frustrazione. Sinner spera comunque di mettere la ciliegina sulla torta e chiudere in bellezza una settimana unica (letteralmente, perché diventare numero uno al mondo per la prima volta è una cosa che non ritornerà). E per i suoi tifosi scaramantici, c’è anche il paragone con la stagione su erba 2023 di Carlos Alcaraz, che da numero uno al mondo vinse il torneo prima di Wimbledon (nel suo caso il Queen’s) e poi si laureò campione nello Slam londinese. Il rovescio della medaglia è invece una sorta di maledizione per i campioni di Halle: escluso Roger Federer, negli ultimi 13 anni 6 dei 7 vincitori sono stati eliminati al primo turno a Wimbledon. Appuntamento alle ore 14:00 (DOVE VEDERE IL MATCH).

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